SS-275, Anas revoca l’intero appalto. Quinto annuncia il ricorso: ‘una pietra tombale su una triste vicenda’

Con la Disposizione 204 Anas ha deciso di revocare in via di autotutela l’intero bando di gara per la realizzazione della 275. Tuona quindi l’avvocato Quinto: ‘la vicenda è un esempio di come non si debba programmare un’opera pubblica. Il gruppo Matarrese non resta a guardare’.

Le proteste dei lavoratori si rinnovano ormai settimanalmente mentre l’apertura dei cantieri sembrano, al momento, un lontano miraggio. Tra inchieste giudiziarie che vedono coinvolti sindaci, imprenditori ed ex amministratori, tuttavia, arriva anche l’annullamento dell’intero bando di gara della S.S. 275 in via di autotutela da parte di Anas. Appalto e progetto, insomma, sono stati azzerati da parte del Presidente Armani. 'Ecco – commenta l’avvocato Pietro Quinto un chiaro esempio di come non si debba programmare e progettare un’opera pubblica’.
 
Il legale, difensore del gruppo Matarrese-Palumbo, è intervenuto all’indomani della notifica del provvedimento nel corso di una conferenza stampa indetta nel suo studio nel cuore di Lecce. ‘Si tratta della terza disposizione dopo quelle che hanno riguardato l’annullamento dell’aggiudicazione alla Igeco-Ccc e quella sull’esclusione di Matarrese’.
 
Scontato, naturalmente, il ricorso da parte dell’esperto amministrativista che precisa: ‘è davvero singolare che una Amministrazione appaltante, responsabile di macroscopiche illegittimità, pretenda di contestare come motivo di esclusione, una colpa omissiva da parte del raggruppamento per non essersi resa conto della falsità materiale di polizza, acquisite grazie all’intervento di una società di brokeraggio’.
 
Parla di una probabile ‘pietra tombale’ sull’annosa vicenda l’avvocato nel corso della conferenza-fiume in cui ripercorre tutte le fasi di un progetto, quello della Maglie-Leuca, arenato da ben undici anni. Dal progetto del 2009 alle modifiche apportate nel 2011, fino alle nuove irregolarità rilevate un anno dopo. Nel mezzo processi, sentenze del Tar, massime del Consiglio di Stato e pronunce delle Sezioni Unite della Cassazione.
 
‘Anas a questo punto ha preferito revocare l’intera gara – chiosa ancora Quinto – asserendo il superamento del progetto definitivo posto alla base della gara, il quale non sarebbe più attuabile per via di un inadeguato dimensionamento alle esigenze della collettività con la progettazione esecutiva sbagliata tanto da non essere stata mai approvata. Poi ci sarebbero le regioni economiche: i costi sono lievitati di 51 milioni (il 47% rispetto all’intero costo dell’appalto). La stazione appaltante, alla luce di tutto questo, ha ritenuto di revocare tutto, per via di un progeto che non risponderebbe più all’interesse pubblico: un esempio eclatante di pessima gestione amministrativa’.
 
Ma c’è dell’altro. Anas infatti sarebbe intenzionata a procedere ad un nuovo bando avente ad oggetto un progetto esecutivo redatto da Anas stessa. ‘io non so come tutto questo sia possibile – afferma ancora il legale – senza aver ascoltato la Regione, dominus dell’intero importo per la 275. Nella pubblica amministrazione le cose dovrebbero funzionare diversamente: tecnicamente non capisco come Anas sia arrivata a questo deliberato.
 
Per fare un progetto esecutivo serve uno studio di fattibilità, per poi arrivare al progetto definitivo. Noi ne abbiamo due, che Anas ha bollato come non perseguibili. Serve perciò un nuovo progetto che può essere anche suddiviso per lotti, ma non si può prescindere dallo studio di fattibilità, che al momento non esiste. Ciò anche perché non è più possibile procedere a un appalto integrativo’.
 
Pietro Quinto, poi, lamenta un’altra singolarità. ‘Anas nella sua Disposizione non cita mai la Regione Puglia. Cosa vuol dire questo? Che vige un accordo tra Armani ed Emiliano di cui non siamo a conoscenza? Oppure Anas ritiene di poter andare avanti prescindendo dalla volontà della Regione? Sta di fatto, che il finanziamento dell’opera per 165 milioni è di competenza del governo regionale di via Capruzzi e che esiste una convenzione tra i due enti con la quale la Regione si limita a delegare Anas a espletare l’appalto. Tutto questo ha delle ripercussioni su Salento, sulla Regione Puglia e sulla ipoteca della somma destinata per la realizzazione dell’opera’.
 
Il timore dell’avvocato è che la strada non verrà mai realizzata, almeno nel suo intero tragitto. ‘Sotto sotto, Anas vorrebbe utilizzare un pezzi di progetti qua e là magari realizzando solo un tratto, il primo, spendendo tutto il denaro finanziato per l’intera tratta per solo una parte di carreggiata. Di tutto questo – prosegue Quinto – dobbiamo accertare di chi è la responsabilità: la previsione dell’opera non è più attuale, ma parchè si è arrivati a ciò? Sarà colpa di Anas che ha commesso macroscopici errori? Buoni e zitti noi non rimaniamo: Palumbo, che ha originariamente aveva vinto la gara, con gli operari per strada ogni domenica in protesta, non può rimanere inerme. Chiederemo, in concreto, l’annullamento dell’Annullamento e l’aggiudicazione’.
 
‘Ma è davvero triste – conclude – che in un momento di grave crisi e da oltre dieci anni rimangano immobilizzati circa 300 milioni di investimenti, assegnati dallo Stato per le infrastrutture del Mezzogiorno. Ripartire da zero? Mi preoccupa l’intendimento dell’Anas di ripartire con un progetto esecutivo di un lotto: tale progetto ne presuppone uno definitivo che però sono stati dichiarati tutti non idonei. Come è possibile allora annunciare un progetto esecutivo? Con l’ulteriore aggravante dell’assoluta assenza della Regione Puglia’.



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