Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere armata finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Rispondevano a vario titolo, nell’ambito dell’inchiesta “Re Artù”, dei reati di corruzione, traffico di influenze illecite e falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
I “camici bianchi” sono stati rinviati a giudizio per le ipotesi di reato di responsabilità colposa per morte in ambito sanitario e omicidio colposo. Potranno difendersi dalle accuse nel corso del processo.
Ed il 4 ottobre di due anni fa, la figlia venne aggredita per non aver lavato i piatti. Il padre, secondo l’accusa, la colpiva al volto e le stringeva le mani intorno alla gola.