19enne disabile venne spinto da un gruppo di ragazzi e si ruppe un dente. In Quattro prosciolti dopo la messa alla prova

Il percorso consisteva in attività di volontariato presso una parrocchia, occupandosi di assistenza a disabili ed anziani, per la durata di cinque mesi.

I quattro ragazzi, accusati di aver lanciato in aria “per gioco” un 19enne disabile, facendolo finire contro i gradoni dell’anfiteatro di una chiesa e procurandogli una serie di lesioni, hanno superato il percorso di messa alla prova.

E di conseguenza, sono stati prosciolti, ieri, a conclusione dell’udienza preliminare, ottenendo l’estinzione del reato.

Il percorso consisteva in attività di volontariato presso una parrocchia, occupandosi di assistenza a disabili ed anziani, per la durata di cinque mesi.

Nei mesi scorsi, il gup Lucia Raboni aveva accolto l’istanza dei difensori di quattro ragazzi (tra i 15 ed i 17 anni di età, all’epoca dei fatti.

I quattro giovani erano difesi dagli avvocati Carlo Sariconi, Davide Pastore, Vincenzo Perrone, Silvio Giardiniero.

La posizione di un quinto ragazzo, difeso dall’avvocato Raffaele Benfatto, è stata stralciata. E quella di un altro indagato, assistito dall’avvocato Fulvio Pedone, venne in precedenza archiviata.

I cinque imputati rispondevano delle accuse di lesioni personali e violenza privata con l’aggravante dei futili motivi.

Le indagini, condotte dai carabinieri di Lecce, coadiuvati dai colleghi della stazione di Lizzanello, hanno preso il via dopo la denuncia dei genitori del 19enne. I fatti risalgono alla sera del 20 ottobre del 2021 e si sono verificati in un paese alle porte di Lecce, nei pressi di un anfiteatro. In base a quanto ricostruito dal pm Maria Rosaria Micucci, gli amici costrinsero il 19enne a partecipare al gioco della sedia (insieme ad altri soggetti non identificati). Il giovane venne così lanciato in aria con le mani e finì contro i gradoni. E la scena venne ripresa con il telefonino da altri due amici.

Non solo, poiché il giovane dovette ricorrere alle cure ospedaliere per la rottura di un dente e rimediò l’indebolimento permanente nella masticazione.