Sono stati sorpresi con cinquecento ricci di mare catturati nell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo. Se non bastasse, sono stati immortalati dalle telecamere del sistema di video-sorveglianza installate nella zona. Alla fine, i due pescatori di frodo sono stati deferiti alla competente Autorità Giudiziaria.
I fatti
I militari della Guardia Costiera dell’ufficio Locale marittimo di Torre Cesarea stavano svolgendo un “tranquillo” pattugliamento del litorale di competenza, quando hanno rintracciato due pescatori di frodo in possesso di circa 500 ricci di mare catturati in zona “C“ di riserva parziale dell’Area Marina protetta, con l’ausilio di autorespiratori.
Per fugare tutti i dubbi, sono state analizzate le registrazioni del sistema di video-sorveglianza che hanno immortalato i due trasgressori. A loro è stato contestato di aver agito in spregio alle disposizioni contenute nella legge quadro sulla tutela e conservazione della fauna presente nelle Riserve Marine.
L’attrezzatura subacquea utilizzata nel corso dell’immersione è stata sequestrata insieme ai tanto ricercati echinodermi che, essendo ancora vivi, sono stati immediatamente in mare, all’interno della stessa Area Marina Protetta. In questo modo si spera di agevolare un naturale ripopolamento della specie in quelle zone in cui tale stock ittico risulta essere oggetto di cattura indiscriminata.
