Ancora una volta, un 34enne salentino ha cercato di sopraffare la sua ex, una escort residente a Milano, con minacce armate ed atti persecutori. Il gip Manuela Cannavale ha così convalidato , il 15 ottobre scorso, l'arresto del tavianese Marco Tenuzzo, ora detenuto presso il carcere di San Vittore. L'uomo risponde dei reati di: stalking, porto abusivo di arma da guerra, minacce aggravate e violazione di domicilio. L'episodio contestato non sarebbe un caso isolato. Tenuzzo, difatti, era già stato denunciato a piede libero a Foggia e dovrà presentarsi innanzi al giudice dell'udienza preliminare in data 10 novembre, per difendersi da pesanti accuse, quali tentato omicidio, rapina e sequestro di persona, violazione di domicilio. In questo caso (l'episodio consumatosi a San Severo risale al 29 ottobre del 2015), l'uomo avrebbe rinchiuso in casa un'altra ex fidanzata, colpendola con una serie di coltellate in varie parti del corpo. Tenuzzo per le due vicende giudiziarie è assistito dall'avvocato Biagio Palamà.
L'ultima circostanza che è costata l'arresto del molestare seriale "in trasferta", si è verificata a Porta Ticinese, un quartiere centrale di Milano. Tenuzzo il 6 ottobre scorso, dopo avere impietosito la ex fidanzata falsamente per la morte della madre (chiedendole di accompagnarla ai funerali a Taviano), l'avrebbe poi convinta ad accompagnarlo ad Asti. A quel punto le avrebbe puntato una pistola alla tempia, proferendo la frase "se non stai zitta ti ammazzo". In successive occasioni, il 34enne l'avrebbe tempestata con 96 telefonate e numerosi messaggi vocali, tramite WhatsApp del tenore "Sei veramente una persona di merda. Era meglio che ti ammazzavo quel giorno".
Infine, circa una settimana dopo, si sarebbe recato presso l'abitazione della donna, minacciandola nuovamente con la pistola con un colpo in canna. Tenuzzo nel corso dell'udienza di convalida dell'arresto innanzi al gip si è difeso dalle accuse, dicendo di non aver mai torto un capello alla ex, né di avergli mai puntato l'arma. Egli voleva soltanto difendere la donna, che di professione faceva la escort, dalle cattive amicizie e di essere anche stato a sua volta minacciato per questo. Inoltre, ha aggiunto come la pistola gliela aveva data un suo amico, legato ad alcuni gruppi criminali del milanese, ma che gli serviva per legittima difesa.
