​Pusher in casa: in arresto un 41enne di Specchia. Nella sua abitazione eroina e marijuana

Giuseppe Guglielmo, classe 1975, è stato condotto in carcere con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. Nella casa dell’uomo a Miggiano, infatti, i Carabinieri hanno trovato eroina e marijuana pronta per essere smerciata. Decisivi i pattugliamenti nella zona.

Nuovo arresto per droga registrato nelle ultime ore in Salento. L’ultimo episodio è avvenuto in quel di Miggiano e ha visto come protagonista un 41enne di Specchia, già noto agli archivi delle Forze dell’Ordine. Si tratta di Giuseppe Guglielmo reo, dunque, di detenzione per fini di spaccio di sostanza stupefacente.
 
I fatti. Nella giornata di ieri di Carabinieri della stazione di Specchia lo hanno colto in flagranza di reato all’interno della propria abitazione in Miggiano. I militari, in particolare, avevano notato da qualche tempo alcuni movimenti attorno del suo appartamento, ritenuti fortemente sospetti. I Carabinieri, per questo, hanno deciso di effettuare alcuni pattugliamenti intorno alla zona per osservare e studiare le frequentazioni dell’uomo, sospettando che potesse aver dato inizio ad un’attività di spaccio di stupefacenti direttamente nella sua casa.
  
Ed effettivamente è stato sufficiente fermare uno degli individui all’uscita della sua abitazione per rendersi conto che l’intuizione era azzeccata. Il soggetto fermato all’esterno dell’abitazione era in possesso di modiche quantità di droga e pertanto è stata segnalato alla Prefettura come ‘assuntore’. A quel punto si è reso indispensabile dare il via a una perquisizione direttamente all’interno dell’appartamento sospetto. Fingendosi acquirenti qualunque, e naturalmente in abiti borghesi i Carabinieri di Specchia si sono introdotti nell’abitazione dove hanno rinvenuto circa 10  grammi d’eroina, 20 di marijuana e 350 euro in banconote di vario taglio ritenute provento dell’attività illecita.
 
Il tutto veniva sequestrato, mentre il pusher è stato portato in caserma e successivamente arrestato. Inevitabile quindi il trasferimento in carcere dove si trova attualmente a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.



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