Pizzicato nel centro storico con un grosso quantitativo di eroina viene condannato a 13 anni di reclusione. Il giudice monocratico Silvia Minerva ha ritenuto il 52enne leccese, Oreste Broglio, colpevole del reato di detenzione a fini di spaccio di stupefacenti. In precedenza, il pubblico ministero aveva invocato una pena ben più lieve di 1 anno ed 8 mesi.
I legali di Broglio, gli avvocati Luigi Rella e Luigi Doria avevano, invece, chiesto l'assoluzione dell'imputato, ritenendo non ci fosse la prova che una parte della droga gli appartenesse.
Broglio fu arrestato, in flagranza di reato, il 21 giugno scorso in possesso di complessivi 84 grammi di eroina. I poliziotti, già da diversi giorni si erano appostati nelle vie dove, stando alle segnalazioni, sarebbe stato più intenso lo spaccio e hanno notato i suoi movimenti sospetti in via delle Giravolte.
L'uomo, appena visti gli agenti, ha allungato il passo intuendo che potessero avercela proprio con lui. Si è rifugiato nel portone ed è salito lungo le scale che portano al piano superiore. Messo alle strette, Broglio ha cercato nuovamente di farla franca, lanciando un involucro bianco nel giardino di un’abitazione adiacente. Dentro c’erano undici dosi di eroina, per 6,2 grammi.
Inoltre, in una nicchia del contatore del gas (di fronte al portone di casa), gli investigatori hanno trovato una busta di cellophane bianca. Dentro c’erano ben 78 grammi di eroina.Non solo. Dentro c’era anche quanto rimasto di un’ulteriore involucro di colore bianco-giallo con scritte rosse, identico a quella usata per confezionare tre delle undici dosi, delle quali Broglio si era disfatto poco prima.
