​Uccise il coinquilino con una mannaia dopo una lite, 22enne salentino condannato a 14 anni

Quattordici anni di reclusione per l aiuto cuoco salentino che uccise il suo coinquilino con un colpo di mannaia al collo, al culmine dell?ennesima lite. Il pubblico ministero aveva invocato una condanna a 16 anni.

Quattordici anni di reclusione: questa la condanna inflitta ad Antonio Colopi, il 22enne originario di Galatone, nel processo con rito abbreviato (condizionato ad una perizia psichiatrica) che vedeva alla sbarra il giovane aiuto cuoco accusato per l’omicidio del 55enne Ugo Tani, ammazzato con un macete da macellaio. Un colpo secco alla base del collo che fu fatale per lo chef. Il suo corpo senza vita fu ritrovato dai padroni di casa in un lago di sangue, nel cucinotto al pianterreno.
  
L’orribile delitto, che risale a più un anno fa, si consumò all’interno di una villetta di Pinarella, frazione di Cervia, che i due avevano preso in affitto da poco in vista del lavoro stagionale in albergo del posto. Era il 10 aprile del 2016, infatti, quando al culmine di un litigio – l’ennesimo di una lunga serie –  il 22enne impugnò l’arma ‘improvvisata’ e aggredì il coinquilino. Forse, tentò anche a disfarsi del corpo.
  
Il giovane – secondo la ricostruzione dell’accaduto – aveva avvolto il cadavere con un lenzuolo per caricarlo in auto quando arrivarono improvvisamente i padroni di casa. Optò per la fuga. Provò a scappare, portando con sé anche il cane della vittima, quando fu convinto da un avvocato – che lo aveva assistito in passato per piccoli precedenti – a costituirsi. Si trovava sull’autostrada A14, diretto probabilmente verso il Salento, quando si consegnò a consegnarsi ai carabinieri di Lanciano.
  
La sentenza del giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Ravenna, Rossella Materia è di due anni più bassa delle richieste del pubblico ministero, Stefano Stargiotti aveva invocato una condanna a 16 anni di carcere. 

 



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