
Avrebbero organizzato una spedizione punitiva ai danni di un operatore Socio Sanitario, ma le indagini non hanno lasciato scampo e così per loro si sono aperte le porte del carcere.
Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di San Pietro in Lama hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare personale emessa dal gip Sergio Tosi su richiesta del pm Rosaria Petrolo, nei confronti di persone indagate per lesioni personali aggravate in concorso.
Una vera e propria spedizione punitiva quella che un 45enne del posto avrebbe messo in atto ai danni di un operatore socio sanitario, agendo in concorso con il figlio 22enne e la compagna poco più grande.
Ed il gip Tosi, ritiene che: «Gli indagati siano portatori d’irrefrenabili impulsi delinquenziali, circostanza che depone per un elevato pericolo di replica di comportamenti delittuosi della stessa indole».
Secondo l’ipotesi accusatoria (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), gli indagati avrebbero agito per futili motivi con l’aggravante di aver cagionato alla persona offesa lesioni della durata superiore a 40 giorni e per aver commesso il fatto in presenza di un minore.
Il provvedimento è scaturito dall’indagine condotta dai militari dell’Arma a seguito dell’intervento svolto verso la fine del novembre scorso nei pressi dell’abitazione della vittima. Gli uomini della “Benemerita”, trovarono l’uomo ancora per terra e in stato confusionale.
Indispensabile per l’individuazione dei tre, l’esame dei filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona e la testimonianza dettagliata fornita dalla moglie dell’uomo che avrebbe assistito alla violenza.
Un’attenta e mirata attività info-investigativa degli inquirenti ha permesso di ricostruire già nell’immediatezza la presunta dinamica dei fatti. Gli assalitori si sarebbero recati presso l’abitazione dell’Oss e si sarebbero scagliati contro di lui con calci e pugni.
Non sono del tutto chiari i motivi di tanta violenza ma sembrerebbe che il pestaggio sia legato ad un diverbio scaturito da un sinistro stradale avvenuto qualche giorno prima.
Al termine delle formalità di rito, i Carabinieri, hanno accompagnato i tre presso la Casa Circondariale di “Borgo San Nicola” a Lecce a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Naturalmente, essendo il procedimento penale ancora nella fase delle indagini preliminari, le persone tratte in arresto sono da ritenersi sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva di condanna.
Successivamente i tre indagati, assistiti dall’avvocato Pantaleo Cannoletta, hanno risposto alle domande del gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Il 22enne ha dichiarato che voleva vendicarsi, poiché, tempo prima, era stato deriso e percosso dalla presunta vittima. E gli altri due hanno ammesso il pestaggio, sostenendo di essersi recati sul posto per avere chiarimenti su quanto accaduto al giovane, ma poi la situazione sarebbe degenerata.