Un arresto per rapina e una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità. È questo il bilancio dei controlli straordinari voluti dal Questore per rendere più sicuri i quartieri “a rischio”. Servizi, definiti «ad alto impatto» che, questa volta, si sono concentrati sul parcheggio del Foro Boario.
“Aiuto, mi hanno rapinato”
Durante un pattugliamento, una volante ha notato due individui che, alla vista della Polizia, hanno cercato di scappare, allontanandosi in tutta fretta in sella ad una bicicletta. Un comportamento sospetto, ma ancor più preoccupazione ha destato l’atteggiamento di un altro individuo che cercava di attirare la loro attenzione gridando e agitando le mani. Stava chiedendo aiuto. Il motivo di tanta ‘agitazione’ è stato chiaro poco dopo: il malcapitato ha riferito agli uomini in divisa di essere appena stato rapinato dai due ‘fuggitivi’.
Senza perdere tempo gli agenti hanno inseguito gli autori che hanno continuato imperterriti a pedalare imboccando la via per il cimitero nonostante, più volte, gli fosse stato intimato l’Alt. Gli agenti non li hanno mai persi di vista, ma soltanto uno è stato bloccato – all’altezza di via San Nicola – da un altro equipaggio, intervenuto sul posto. L’altro è riuscito a far perdere le sue tracce, dileguandosi all’interno del Parco di Belloluogo.
Il ragazzo bloccato è stato sottoposto a controllo e trovato in possesso di un cacciavite e di una penna con la parte finale rotta ed appuntita. Non solo, all’interno della tasca dei pantaloni è stata ritrovata anche una banconota da 50 euro.
Riconosciuto dalla vittima della rapina, per lui sono cominciati guai ben più seri. Non aveva documenti di identità validi e il permesso di soggiorno era scaduto nel 2014. Così è stato accompagnato in Questura ed identificato: si tratta di un 23enne nigeriano, in attesa dell’esito di un ricorso proposto contro il rifiuto della Commissione del riconoscimento dello status di rifugiato per motivi umanitari.
La denuncia in Questura
È stata la vittima, un cittadino del Bangladesh regolare sul territorio italiano, a raccontare agli uomini in divisa la rapina, avvenuta poco prima della sua disperata richiesta di aiuto. Due individui (uno è il 23enne fermato) lo avevano minacciato con un cacciavite e una penna per costringerlo a consegnargli il denaro che aveva con sé. Non contenti lo hanno pure malmenato, provocandogli alcune escoriazioni e diversi traumi. Tutto, per 50 euro, quello che il poveretto aveva guadagnato con la vendita di manufatti etnici.
Al termine degli accertamenti, il nigeriano è stato arrestato per rapina a mano armata e lesioni personali in concorso con il complice, al momento senza nome e accompagnato presso la Casa Circondariale di Lecce. Le ricerche per sono ancora in corso.
Proprio alla luce di quanto avvenuto, poco prima, a pochi passi dal Forio Boario i controlli della Polizia sono continuati all’interno dei giardini del Parco di Belloluogo.
Qui, si sono imbattuti in un 27enne del Mali che non aveva con sé nessun documento di identità. Ad esplicita richiesta di esibirli, si è rifiutato cercando anche di sottrarsi al controllo. Insomma, ha tentato di fuggire. Gli agenti, vista la reazione dell’uomo, lo hanno immediatamente bloccato.
L’uomo è stato così denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità.
Sempre nel parco di Belloluogo è stato controllato un 30enne senegalese a carico del quale sono risultate due sentenze di condanna per il reato di evasione e di rapina. Lo straniero, irregolare sul territorio, ed è stato affidato alla Divisione Immigrazione della Questura per il rimpatrio.
Controllato anche un esercizio commerciale
Il personale della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura ha controllato, in Via Dalmazio Birago, un esercizio commerciale risultato in parte non in regola con la documentazione igienico-sanitaria. È al vaglio degli agenti l’applicazione delle relative sanzioni amministrative.