Voti in cambio di assunzioni. L’ombra che ha letteralmente gettato il Partito Democratico salentino al centro della bufera era grave: il direttore dell'Arif – l’agenzia per le attività irrigue e forestali della Regione – Giuseppe Taurino avrebbe chiesto voti in favore di Sergio Blasi nelle elezioni regionali del 31 maggio 2015, promettendo in cambio assunzioni a go-go.
Oggi, il Gip Carlo Cazzella ha emesso un decreto di archiviazione dell’inchiesta partita – come noto – da un esposto anonimo (presentato alla Procura del capoluogo salentino e finito nelle mani del Pubblico Ministero Antonio De Donno) che aveva scatenato un terremoto di commenti e reazioni incrociate istillando il dubbio su una serie di “nomine” putacaso a ridosso della tornata elettorale. Circa 250 erano quelle considerate “sospette”. Ancor più strano, il fatto che il paese da cui provenivano la maggior parte dei neo-assunti (ben 108 su 250) con chiamata diretta fosse Trepuzzi. Secondo i denuncianti non si tratterebbe di una casualità, considerando che Taurino è originario di Trepuzzi e che nella città del Nord Salento l’uomo possiede un notevole potere.
Tutte accuse da dimostrare tant’è che, secondo quanto appurato, non è possibile provare che le assunzioni servissero ad indirizzare il voto. Da qui l’archiviazione.
Immediatamente i due protagonisti (loro malgrado) avevano rigettano qualsiasi accusa, rivendicando la correttezza del loro operato. «Non avendo avuto mai a mio carico alcun sospetto, né macchia, né indagine, né condanna, considero la reputazione e l’onorabilità il mio patrimonio più prezioso» aveva tuonato Blasi, risultato essere il più suffragato di tutta la Puglia a fine competizione elettorale.
Il consigliere regionale ed ex Sindaco di Melendugno aveva chiesto di essere ascoltato per difendersi dalle accuse e a fine luglio si era presentato insieme al suo avvocato davanti ai militari della Guardia di Finanza per rilasciare dichiarazioni spontanee.
