Il Tribunale di Lecce, con sentenza numero 3887/2015, rigetta la domanda di risarcimento danni per lesione dell’onore e della reputazione presentata dall’ex sindaco di Maglie, Antonio Fitto, nei confronti di Sergio Blasi e di un quotidiano locale. La vicenda è nota:in un’intervista, il consigliere regionale PD aveva dichiarato che Fitto “dovrebbe ristorare i suoi cittadini per averli avvelenati con la Coopersalento”.
Eppure, ricostruendo – grazie alla documentazione fornita dalle parti – il contesto dell’aspra contrapposizione politica tra i due (all’epoca) sindaci di Melpignano e di Maglie, nonché di forte allarme sociale causato dalle ricadute inquinanti dell’attività industriale della Coopersalento, il giudice ha ritenuto l’espressione usata da Blasi una fondata critica politica, non censurabile. Al contempo ha condannato Antonio Fitto al pagamento delle spese di lite. Sergio Blasi è stato difeso dagli avvocati Tommaso Millefiori e Eros Capraro.
“Si chiude una vicenda grottesca – dichiara Sergio Blasi attraverso una nota stampa giuntaci in redazione – aperta dall’ex sindaco Fitto per mettere un bavaglio alle legittime e sacrosante critiche che giustamente gli piovevano addosso, e continueranno a piovergli, per il modo in cui gestì la questione della Coopersalento. Si trattò di una delle più importanti vertenze tra i cittadini, che rivendicavano il diritto alla salute, e una azienda privata, che inquinando ha potuto ricavare ingenti profitti per molti anni”.
“Oggi la Coopersalento è chiusa da anni – conclude – ma resta ancora il dubbio che i suoli sui quali ha svolto la sua attività possano aver bisogno di una bonifica. Mi auguro che la attuale amministrazione comunale di Maglie sappia muoversi con maggiore efficacia rispetto a quella precedente”.