
Arriva una dura condanna, al termine del processo a carico del nonno acquisito di una bambina di neanche 10 anni, all’epoca dei fatti.
Nella giornata di oggi, i giudici della prima sezione collegiale (presidente Annalisa De Benedictis) hanno inflitto la pena di 9 anni di reclusione ad un 70enne del Basso Salento, con l’accusa di violenza sessuale aggravata. La sentenza prevede il risarcimento in separata sede, oltre al pagamento di una provvisionale di 100mila euro per la giovane vittima, assistita dall’avvocato Alessandro Stomeo e di 20mila euro ciascuno per il padre e la madre assistiti rispettivamente dagli avvocati Luigi ed Arcangelo Corvaglia e Roberto Bray.
Non solo, poiché sono state disposte a carico dell’imputato una serie di pene accessorie come il divieto di accedere ai luoghi frequentati da minori.
Il pm Rosaria Petrolo, al termine della requisitoria, aveva invocato la condanna ad 8 anni.
L’imputato è difeso dall’avvocato Milco Panareo che potrà presentare ricorso in Appello, una volta depositate le motivazioni della sentenza.
I fatti si sarebbero verificati a partire dal 2014, in un comune del Basso Salento e venivano contestati cinque episodi. Il compagno della nonna avrebbe molestato sessualmente-attraverso palpeggiamenti e toccatine nelle parti intime, avvenute tra le mura domestiche-la bimba che all’epoca dei fatti frequentava la quinta elementare.
Nel corso delle indagini, dinanzi al gip Michele Toriello, durante l’incidente probatorio, la bambina avrebbe confermato le accuse nei confronti del compagno della nonna, accusato di averla molestata.
L’inchiesta era stata in precedenza archiviata. Successivamente, la ragazzina avrebbe, però, riferito i presunti abusi subiti, a un medico dei servizi sociali. Dunque, ripresero gli accertamenti, che portarono la Procura a riaprire l’inchiesta.
Inoltre, la madre della bambina era finita nel registro degli indagati per favoreggiamento, ma poi la sua posizione venne archiviata.