Maltrattamenti su minori e riti satanici in una comunità, confermate due condanne

La Cassazione ha confermato la pena di 8 anni e 2 mesi nei confronti di Luigi Fattizzo, 56enne di Parabita e Stefano Portaccio, 48enne di Poggiardo, direttore e responsabile della struttura “Oberon” di Taviano.

Diventa definitiva la condanna per i due imputati accusati sevizie e percosse ai danni di alcuni ospiti di una Comunità, costretti addirittura a partecipare a riti satanici.

La Corte di Cassazione ha confermato la pena di 8 anni e 2 mesi nei confronti di Luigi Fattizzo, 56enne di Parabita, e Stefano Portaccio, 48enne di Poggiardo, rispettivamente il direttore ed il responsabile della struttura “Oberon” di Taviano. Rispondevano dell’accusa di maltrattamenti,violenza sessuale e minacce. Sono entrambi difesi dall’avvocato Francesca Conte. Durante il processo si sono costituiti parte civile tre giovani “ospiti”, difesi dall’avvocato Giovanni Bellissario.

Occorre ricordare che dopo la condanna in primo, la Corte di Appello ridusse la pena nei confronti dei due imputati e ritenne prescritti alcune imputazioni.

L’inchiesta

I fatti contestati si sarebbero verificati nel 2012.

L’inchiesta ha fatto luce sui presunti abusi e maltrattamenti all’interno della struttura e in particolare ai danni di un ospite. Il pubblico ministero Maria Rosaria Micucci, in primo grado, nel corso della sua requisitoria,aveva ripercorso uno degli episodi più agghiaccianti di cui fu vittima una ragazza “Fu condotta in chiesa di notte. Durante il trasporto venne legata con una corda a cui erano attaccati pezzi di vetro. Venne poi condotta all’altare dopo che le vennero somministrate delle gocce di medicinale. Gli imputati tiravano fuori delle ostie e delle croci. Dicevano frasi rituali e le sconsacravano. Inneggiavano a Satana. C’erano altre figure con mantelli bianchi e neri. La giovane veniva poi ferita con altri  pezzi di vetro presi dal muro; veniva palpeggiata e anche baciata sul collo e sulla bocca dai due imputati.”.

Il pm ha anche ricostruito il comportamento di omertà intorno alla vicenda, evidentemente frutto del clima di estrema paura e delle intimidazioni ai danni degli ospiti.

L’inchiesta è stata condotta dagli uomini del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Casarano e del Nas di Lecce.  Nelle perquisizioni erano state ritrovate talari e videocassette, tra cui Fiumi di Porpora 1 e 2 e l’Esorcista. Gli ospiti erano infatti costretti dai due imputati a vedere questi film.