Schiaffeggiò la figlia minorenne? Lieve condanna per un funzionario dell’Asl

Il giudice ha anche disposto il risarcimento del danno di 1.000 euro in favore della madre della vittima che si è costituita parte civile

Si chiude con una lieve condanna il processo a carico di un funzionario della Asl accusato di avere chiuso in camera e schiaffeggiato la figlia minorenne. Il gup Simona Panzera, al termine del rito abbreviato, ha inflitto 4 mesi (pena sospesa) a carico dell’uomo residente a Nardò, per abuso dei mezzi di correzione, riqualificando il reato come richiesto dallo stesso pm Maria Consolata Moschettini.

L’imputato, inizialmente, rispondeva di sequestro di persona e lesioni personali. Ad ogni modo, il suo legale, l’avvocato Marco Pezzuto, presenterà ricorso in Appello non appena verranno depositate le motivazioni della sentenza, entro il termine di 90 giorni.

Il giudice ha inoltre disposto il risarcimento del danno di 1.000 euro in favore della madre della vittima che si è costituita parte civile con l’avvocato Giuseppe Corleto.

Le indagini

I fatti risalirebbero al 15 marzo del 2015. Secondo l’accusa, il padre avrebbe rinchiuso in camera la figlia tredicenne per circa un quarto d’ora. Durante questo lasso di tempo, il genitore l’avrebbe bloccata al letto, premendo il proprio ginocchio destro contro il bacino della figlia. E l’avrebbe anche schiaffeggiata.

Le lesioni accertate, in base all’ultimo referto, sarebbero risultate di 20 giorni. La giovane avrebbe riportato una ferita al labbro ed un trauma distorsivo alla mandibola.

In seguito alle grida d’aiuto della giovane, sarebbe intervenuta una terza persona, chiamata dalla madre. Quest’ultima sporse successivamente denuncia.