Avrebbe abusato di una massaggiatrice, costringendola a compiere atti sessuali.
Un 47enne di Castri di Lecce è stato condannato alla pena di 1 anno e 4 mesi dai giudici della prima sezione collegiale (presidente Roberto Tanisi), per l’ipotesi lieve di violenza sessuale. I giudici hanno anche concesso le attenuanti generiche all’imputato.
In precedenza, il pm Luigi Mastroniani ha invocato la condanna ad 1 anno ed 8 mesi.
Il collegio ha inoltre disposto il risarcimento del danno di 7.000 mila euro, in favore della vittima, che si era costituita parte civile con l’avvocato Anna Maria Caracciolo.
L’imputato è difeso dall’avvocato Enrico Chirivì che una volta depositate le motivazioni della sentenza presenterà ricorso in Appello. Il legale, durante la discussione in aula, ha sostenuto che non c’era dolo da parte del proprio assistito. L’uomo avrebbe difatti consegnato una banconota da 20 euro, accettata dalla massaggiatrice, credendo dunque che ci fosse il consenso da parte della donna.
I fatti risalgono al 21 aprile del 2017, in un centro estetico di Lecce. Secondo quanto sostenuto dalla pubblica accusa, il 47enne avrebbe costretto la donna a compiere atti sessuali, mentre gli praticava un massaggio.
Successivamente, la vittima sporse denuncia e venne avviata un’inchiesta penale. Inizialmente, il pm Stefania Mininni chiese l’archiviazione, ma in seguito arrivò l’imputazione coatta per il presunto molestatore. E nel maggio del 2018, il 47enne di Castrì venne rinviato a giudizio dal gup Simona Panzera.
