In merito alla notizia apparsa oggi sui principali organi di informazione locale interviene il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Locale, Valdo Mellone: “L’operatrice è stata aggredita verbalmente, ma non è stato un paziente esasperato dall’attesa”
Un paziente esasperato dalla lunga attesa in pronto soccorso che va in escandescenza nei confronti di un’infermiera impegnata in triage (procedura utilizzata per selezionare le persone che si recano al pronto soccorso secondo classi di urgenza e emergenza crescenti), aggredendola verbalmente e rendendo necessario l’intervento dei Carabinieri.
È questa una notizia apparsa oggi sui principali organi di informazione locali che hanno raccontato quanto accaduto presso il nosocomio della cittadina salentina, ospitando anche una nota stampa diffusa dai Cobas, nella quale si parla di situazione ingestibile dovuta ad una serie di cause quali, locali inadeguati ad ospitare l’alto afflusso di pazienti, limitato personale a disposizione e l’assenza di un servizio di vigilanza che in passato ha impedito aggressioni fisiche agli operatori.
Poco fa la replica del Direttore Generale della Asl di Lecce, Valdo Mellone che sì conferma l’aggressione verbale, ma specifica che a causarla non è stato un paziente recatosi al pronto soccorso per sottoporsi a cure mediche e furibondo per la lunga attesa.
“In relazione alle notizie riportate sui quotidiani odierni – si legge in una nota stampa – che riferivano di una aggressione verbale da parte di un paziente in attesa di cure al Pronto Soccorso di Copertino nei confronti di un’infermiera addetta al triage, si precisa, in rettifica, quanto segue.
Alle ore 16 di domenica 27 aprile un cittadino che doveva consegnare in Pronto Soccorso le chiavi della sala mortuaria, invitato ad attendere da parte della Infermiera impegnata in triage, ha dato in escandescenze verbali ed è stato prontamente fermato ed identificato dai Carabinieri della locale Stazione.
Non si trattava quindi di un paziente esasperato dall'attesa di prestazione sanitaria; in quel momento, peraltro, erano presenti più o meno una decina di utenti ed erano in servizio due medici e tre Infermieri.
Pur convenendo sulla valutazione che il Pronto Soccorso di Copertino, come tutte le strutture aziendali, sia in oggettiva carenza di personale rispetto ai dati numerici di afflusso – si conclude nel comunicato – riteniamo infondata e pretestuosa la sortita dei Cobas che parla di catastrofica situazione, carenze di sicurezza, linciaggio dell'operatore di servizio ed altre simili ed incongrue espressioni, utili solo a creare ingiustificato allarme nei cittadini ed offesa ad un servizio assolutamente all'altezza della situazione, grazie agli sforzi dell'Azienda ed alla capacità degli operatori.
