False assunzioni per favorire l’immigrazione clandestina? Due condanne ed un’assoluzione

L’inchiesta, avviata nei primi mesi del 2023, portò ad una serie di perquisizioni ed a tre arresti e si avvalse di verifiche sui flussi finanziari e bancari.

Termina con due condanne ed un’assoluzione, il processo su un maxi giro di false assunzioni di lavoratori, circa 900 dal Senegal e dal Marocco, per favorire l’immigrazione clandestina.

Il gup Stefano Sala, nella giornata di oggi, al termine del giudizio abbreviato, ha inflitto: 5 anni ed 1 mese di reclusione per Antonio Romano, 54enne, titolare di un’azienda agricola e 3 anni e 6 mesi per Paola Tarantino, 48enne, proprietaria di un’attività di ristorazione. Invece, è stato assolto  Gabriele Madaro, 27enne, titolare di una ditta edile.

Romano e Tarantino, difesi rispettivamente dagli avvocati Giuseppe Romano e Salvatore Musco e dall’avvocato Mariangela Calò, potranno fare ricorso in Appello.

Madaro è difeso dall’avvocato Francesca Conte.

I tre imputati, tutti di Monteroni, rispondevano di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.

Il pm ha invocato la condanna a 5 anni.

L’inchiesta, avviata nei primi mesi del 2023, portò ad una serie di perquisizioni e si avvalse di verifiche sui flussi finanziari e bancari.

Secondo l’accusa, a partire dal 2020, i tre avrebbero favorito l’immigrazione clandestina per la permanenza in Italia di oltre 900 extracomunitari, eludendo le normative del “Decreto Flussi”, attraverso la falsificazione di documenti che attestavano le assunzioni fittizie.

Si parla di 1.500 euro per ogni pratica relativa al rilascio del permesso di soggiorno. E i tre imprenditori, una volta ottenuta la somma, inoltravano al Ministero dell’Interno, il cosiddetto “modello informatico”.

L’attività illecita avrebbe permesso di ottenere profitti per oltre un milione e 300mila euro.

Venne inoltre accertato che uno dei tre avrebbe richiesto ed ottenuto, senza averne diritto, anche il reddito di cittadinanza, beneficiando di un contributo sociale per circa 20mila euro.

E nel mese di marzo del 2023, le Fiamme Gialle della Tenenza di Porto Cesareo insieme ai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecce, eseguirono tre ordinanze di custodia cautelare a firma del gip Anna Paola Capano su richiesta del pm Patrizia Ciccarese.

Ed in queste ore, come detto, è terminato il processo di primo grado.