Corpo carbonizzato nella pineta di Lido Pizzo. Una risposta sull’identità dall’esame del Dna?

Per poter estrarre il profilo genetico dai pochi resti rinvenuti del cadavere, si potrebbe ricorrere all’analisi dei denti.

Un esame del Dna per sperare di poter identificare il corpo carbonizzato, ritrovato nel pomeriggio di sabato nella Pineta di Punta Pizzo, sul litorale di Gallipoli.

La macabra scoperta è stata fatta per caso, mentre si stava monitorando la zona bruciata, che ha mandato in fumo, a partire dalla mattinata, ettari ed ettari di vegetazione.

Nelle prossime ore, il sostituto procuratore Luigi Mastroniani conferirà lincarico al medico legale Alberto Tortorella ed al professore Francesco Introna. Per potere estrarre il profilo genetico dai pochi resti rinvenuti del cadavere, si potrebbe ricorrere all’analisi dei denti. Le ossa risultano oramai calcificate e non consentirebbero di offrire risposte utili all’identificazione del corpo.

Ad ogni modo, dai primi accertamenti investigativi e dallo stato di decomposizione del cadavere, sembrerebbe più plausibile ritenere che il corpo giacesse nella pineta di Punto Pizzo, già da molto tempo. Tuttavia, non è esclusa del tutto, l’ipotesi che a causare la morte sia stato il vasto incendio.

Intanto, proseguono le indagini degli agenti del Commissariato di Gallipoli, anche su quest’ultimo aspetto non secondario della vicenda. L’incendio sembrerebbe di origine dolosa e gli investigatori sono a caccia dei presunti responsabili.



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