Follia a Torino durante la finale di Champions League. I salentini presenti in piazza: ‘abbiamo temuto il peggio’

C’erano anche tanti salentini in Piazza San Carlo a Torino durante la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid e rimasti coinvolti negli incidenti. Un falso allarme terroristico ha gettato tutti nel panico: oltre 1.500 feriti, 3 gravi.

Scene di puro panico e terrore durante la finalissima di Champion’s League in quel di Torino. Mentre a Cardiff i campioni d’Italia della Juventus e gli spagnoli del Real Madrid si contendevano la “coppa dalle grandi orecchie”, in piazza San Carlo, nel capoluogo piemontese, a far da padrone è stato il ‘regime della paura’.
 
Al gol del momentaneo pareggio di Mario Mandzukić, infatti, si è udito un forte rumore, come uno scoppio di un grosso petardo. In molti hanno pensato che si trattasse di una bomba e nel giro di pochi istanti la piazza è stata invasa dal panico.
  
A quel punto ne è nato una sorta di parapiglia generale, con la folla, in migliaia in nel cuore di Torino, che ha iniziato a correre e dileguarsi qua e là, senza pensarci troppo. Nel marasma generale, causato da quello che poi si è rivelato un falso allarme, sono rimaste ferite oltre 1.500 persone, di cui tre in modo grave e trasportate in ospedale in codice rosso.
 
Tanti tifosi di fede bianconera che hanno deciso di raggiungere Torino da ogni parte d’Italia, anche dal Salento. “Dire che eravamo nel panico è dire poco – ci racconta un salentino che si trovava in Piazza San Carlo durante la partita. Ci sono state diverse ondate di paura, anche in virtù delle diverse zone in cui era stata divisa la piazza. Io ad esempio mi sono trovato coinvolto nel primo afflusso improvviso di gente che urlava e si dimenava per la paura e la prima cosa che tutti hanno fatto è stato fuggire”.
 
Proprio la mancanza – comprensibile – di sangue freddo in quegli attimi, ha causato il peggio. “Nel correre sotto i piedi sentivamo solo vetri e altra gente, e sono state proprio le bottiglie di vetro rotte a causare i danni principali. La gente cadeva, si tagliava, e c’era sangue ovunque”.
 
Il nostro lettore ha deciso di rifugiarsi nei pressi di un teatro, dove la gente continuava a ripetere che vi erano stati degli spari sulla folla, anche questo falso allarme. “I controlli a mio avviso sono stati molto blandi ad inizio serata – fa notare ancora il tifoso. In Piazza non si poteva portare materiale di vetro, ma in realtà era pieno di rivenditori di birra e sono state proprio le bottiglie rotte e creare i danni principali. Io ad esempio ho riportato un taglio al ginocchio: nulla di grave, ma sono ancora molto scosso dalla vicenda. Quando credi che ci sia stato davvero un attacco terroristico la lucidità viene meno”.



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