Fuga ricostruita in 3D: ai domiciliari uno dei due presunti rapinatori del ‘Dimeglio’

Attraverso una precisa ricostruzione in 3D, grazie anche alle testimonianze dirette, i carabinieri di Campi Salentina sono riusciti a rintracciare uno dei presunti rapinatori che commise il colpo da 3.500 euro presso il supermercato ‘Dimeglio’ di Salice Salentino.

Sulla base della precisa ricostruzione in 3D, i carabinieri di Campi Salentina sono risaliti ad uno dei presunti colpevoli che tempo fa partecipò alla rapina avvenuta presso il supermercato “Dimeglio” di Salice Salentino. Partendo dalle dichiarazioni di alcuni testimoni diretti, le indagini hanno poi permesso di rintracciare i segni della fuga dall’esercizio sulla macchina utilizzata subito dopo il colpo da 3.500 euro. Terminato l’atto predatorio, per uscire dai parcheggi costui avrebbe investito un anziano in bicicletta, nonché tamponato una macchina immersa nel traffico. Si tratta di un cittadino novolese incensurato, raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare emessa da Gip Stefano Sernia, eseguita dai militari salentini. Dovrà difendersi dalle accuse di rapina aggravata, lesioni personali, ricettazione e omissione di soccorso.

Questa, in sintesi, l’intera operazione illustrata stamattina dal Comandante Nicola Fasciano presso il Comando Provinciale leccese durante un’apposita conferenza stampa. Bisogna però analizzarne ogni dettaglio per comprendere la minuziosa attività investigativa degli operatori. Le persone che hanno potuto vedere coi propri occhi quelle concitate fasi, infatti, erano in punti differenti. Dapprima, dunque, serviva ascoltarli bene. Tutti riferiscono d’aver notato i due autori del gesto criminoso a bordo di un’Alfa 147 nera. La stessa, peraltro, di cui un carabiniere ne ricordava alcune caratteristiche. Così, in base alle conoscenze del militare, avviene la visita al proprietario della vettura. Ed è proprio qui che gli investigatori trovano ‘l’ago nel pagliaio’.

Praticamente, c’erano raschiamenti, ammaccature e delle vernice azzurra (medesimo colore della “due ruote” della vittima) coincidenti alle rivelazioni degli “spettatori” di quella sera. Nel compiere retromarcia, infatti, l’auto avrebbe prima investito l’anziano. Poi, la persona oggetto della misura cautelare sarebbe scesa un attimo per vedere cosa fosse accaduto. Noncurante del povero 80enne steso sul selciato, rientra velocemente dentro, mentre il guidatore continua ad effettuare manovra, centrando ancora il malcapitato. Costui, comunque, cerca di contrastare l’avanzata del mezzo col suo piede. Eppure ciò non basta. Viene sbalzato via una seconda volta dall’avanzata dell’Alfa stessa che, pochi istanti dopo, si scontrerà con l’altra vettura.  

Scena filmica, ma ben simulata da un software d’alta precisione. Al di là della tecnologia, un altro elemento ha permesso di costruire l’impianto accusatorio. I carabinieri avevano fotografato la macchina, consigliando a colui che poi risulterà indagato di non effettuare modifiche per inquinare le prove. E invece, il giorno dopo, si notò qualche riparazione, contrariamente alle raccomandazioni date. Aveva anche detto di non essere a Salice Salentino, durante i fatti, poiché in compagnia d'una ragazza. Alibi crollato, in quanto questa ragazza avrebbe smentito tale versione. 

Da sottolineare, inoltre, l'utilizzo di una targa diversa dalla originale (risultata rubata a Novoli) in dotazione all'Alfa. 



In questo articolo: