
Finiscono sotto processo 14 persone, tra cui l’ex senatore ed ex assessore regionale Totò Ruggeri, dopo la maxi inchiesta “Re Artù” che ha portato nei mesi scorsi ad un terremoto giudiziario nel panorama politico e nella sanità, con numerosi arresti.
Il gup Sergio Tosi, al termine dell’udienza preliminare nell’aula bunker di Borgo San Nicola, ha invece prosciolto Ruggeri (difeso dagli avvocati Giuseppe Fornari e Salvatore Corrado), dall’accusa di abuso d’ufficio e falso riguardo il ripristino del Lido Atlantis di Otranto e anche Pierpaolo Cariddi, 56 anni, ex sindaco di Otranto (difeso dagli avvocati Gianluca D’Oria e Mauro Finocchito). Stesso discorso per Mario Pendinelli, 57 anni, sindaco di Scorrano (assistito dagli avvocati Corrado Sammarruco ed Antonio Costantino Mariano). Emanuele Maggiulli, 56 anni, di Muro Leccese, ex dirigente comunale (difeso dall’avvocato Antonio Quinto).
Inoltre, per Pendinelli e Ruggeri è caduta l’accusa di corruzione elettorale come richiesto dal pm Alessandro Prontera. La Procura contestava inizialmente il voto di scambio alle regionali del 2020 per aver promesso e offerto denaro ai loro referenti politici in due Comuni del Salento.
Sono invece finiti sotto processo: Salvatore, Ruggeri, 73 anni di Muro Leccese; Mario Romano, 72 anni, ex consigliere regionale e il figlio, Massimiliano Romano, 52 anni, ex consigliere provinciale (entrambi di Matino); Antonio Renna, 57 anni, ex sindaco di Alliste; Rodolfo Rollo, 61 anni, di Cavallino, ex direttore generale della Asl Lecce; Suor Margherita Bramato, 72enne di Tricase, direttrice dell’ospedale “Cardinal Panico” di Tricase; i medici Vito Elio Quarta, 77 anni, di Carmiano e Luigi Marzano, 75enne di Leverano; l’imprenditore Fabio Marra, 55 anni di Galatone; Antonio Greco, 49 anni, di Carpignano Salentino; Vito Caputo, 62enne di Nardò; Silvia Palumbo, 40enne di Racale; Michele Antonio Adamo, 66 anni di Nardò; Graziano Musio, 67 anni di Matino.
Il processo si celebrerà dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale.
Le parti civili
Tra le parti civili compaiono: la Provincia di Lecce, assistita dall’avvocato Maria Amato; la Regione Puglia con l’avvocato Daniela Limongelli; Asl Lecce e Sanità Service, attraverso l’avvocato Fulvio Pedone; il Consorzio di Bonifica Arneo e la Società Tecnomed di Nardò (Centro Medico Biologico), assistita dall’avvocato Bartolo Ravenna.
Il collegio difensivo
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Giuseppe Fornari, Salvatore Corrado, Gianluca D’Oria, Mauro Finocchito, Antonio Quinto, Massimo Manfreda, Luigi Covella, Francesco Fasano, Luigi Corvaglia, Pierluigi Portaluri, Gabriella Mastrolia, Francesca Conte, Sabrina Conte, Maria Greco, Dario Paiano, Dimitry Conte, Dario Congedo, Corrado Sammarruco, Antonio Costantino Mariano, Francesco Vergine, Stefano De Francesco, Carlo Viva, Francesco Romano, Giovanni Montagna, Remo Cagnazzo, Maria Antonietta Martano, Gaetano Castellaneta, Mario Coppola, Giuseppe Lelio Adamo. I legali potranno dimostrare l’estraneità alle accuse dei propri assistiti nel corso del dibattimento.
Gli imputati rispondono a vario titolo ed in diversa misura, delle ipotesi di reato di corruzione, abuso d’ufficio, traffico di influenze illecite e falso ideologico.
Intanto, il gup Tosi ha fissato per il 5 maggio la discussione del rito abbreviato per il commercialista Giantommaso Zacheo, 50 anni, di Carpignano; Giuliana Lecci, 37enne di Montesano Salentino; Roberto Aloisio, 50enne di Maglie; Luigi Antonio Tolento, 37 anni di Soleto ed Antonio Specchia, 37 anni di Serrano.
L’inchiesta
Le investigazioni, svolte dai finanzieri della Compagnia di Otranto sono confluite nel blitz “Re Artù” del 7 luglio scorso, culminato in 11 misure cautelari.
Le indagini avrebbero mostrato il potere di Ruggeri di infiltrarsi nei consorzi di bonifica (con l’ex sindaco di Alliste, Antonio Renna).
Secondo l’ipotesi accusatoria poi, Ruggeri ed il medico Quarta, “stringevano un patto corruttivo”, con la collaborazione del commercialista Zacheo per accreditare il centro privato “Prodia” di Muro Leccese all’esercizio dell’attività di procreazione assistita. Nell’inchiesta si parla poi di posti di lavoro per i suoi “protetti”, in cambio di pesce di qualità e champagne. E si fa riferimento ad un presunto patto a luci rosse con una 37enne che ambiva a migliorare la posizione lavorativa.
La Procura gli contesta inoltre il voto di scambio alle regionali del 2020, poiché Ruggeri e Pendinelli avrebbero promesso e offerto denaro ai loro referenti politici in due Comuni del Salento ( l’accusa è caduta dopo l’udienza preliminare).
Tra gli imputati anche l’ex direttore generale dell’Asl Rodolfo Rollo che è accusato di corruzione impropria per aver “favorito” l’accordo per l’acquisto delle prestazioni dialitiche del Centro “Santa Marcellina” dell’ospedale Panico di Tricase, diretto da Suor Margherita, attraverso l’intermediazione di Salvatore Ruggeri, all’epoca dei fatti, assessore regionale al Welfare. Invece Mario Romano, all’epoca in cui era consigliere regionale è accusato di avere raccomandato, il figlio di un signore che aveva presentato domanda per il concorso Arpal (Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro), assicurandogli il superamento del concorso dietro il pagamento di 8mila euro. Ed anche un 64enne per il concorso in Sanità Service, dietro il pagamento della somma di 7.500 euro.