Inchiesta su concorsi e favori. Il caso di un candidato e del cognato che pagano per superare la selezione in Sanità Service

Secondo l’Accusa Antonio Greco avrebbe avuto il ruolo di procacciatore di persone disponibili a pagare per il superamento di concorsi pubblici, per conto del consigliere regionale Mario Romano.

C’è anche il filone giudiziario su un concorso di Sanità Service, la società in house della Asl di Lecce, nell’ambito della maxi indagine della Guardia di Finanza di Otranto coordinata dalla Procura della Repubblica di Lecce che ha causato un vero e proprio terremoto giudiziario e che nella giornata di ieri ha portato alle dimissioni del direttore generale Rodolfo Rollo e dell’Amministratore Unico di Sanità Service Luigino Sergio.

Secondo l’accusa, che ipotizza il reato di traffico di influenze illecite, il grado di interazione dei soggetti indagati era degradante. Nella fattispecie uno di loro, Antonio Greco, avrebbe avuto il ruolo di procacciatore di persone disponibili a pagare per il superamento di concorsi pubblici, per conto del consigliere regionale Mario Romano. In particolare, quest’ultimo faceva sapere di avere gli agganci giusti e assicurava ad un candidato (indagato) che avrebbe superato il concorso di Sanità Service s.r.l., dietro il pagamento di 7mila euro.

Mario Romano

Il candidato, in effetti, avrebbe sborsato 1.500 euro a titolo di acconto, prima della presentazione della domanda di iscrizione al concorso, bandito a dicembre del 2019, per l’assunzione di 159 unità. Il patto prevedeva la consegna dei restanti soldi al superamento della selezione.

Lo stesso copione sarebbe stato messo in atto da Romano e Greco, con il cognato del candidato, a cui veniva promesso il superamento del concorso dietro il pagamento di 3mila euro. E quest’ultimo gli consegnava la somma di 1.000 euro in due tranches (sempre a titolo di acconto) di cui una attraverso il procacciatore Greco.

Infine, anche la sorella del candidato avrebbe ricevuto i favori di Romano, che le prometteva di anticipare  l’assunzione, visto che aveva già superato il concorso per OSS a Foggia, collocandosi però negli ultimi posti della graduatoria. Anche in questo caso il favore sarebbe avvenuto dietro il pagamento di una somma di denaro. Si parla nelle carte dell’inchiesta della somma di 3mila euro che venivano consegnate in tre tranches dal fratello della stessa.

Ricordiamo che SanitàService, attraverso una nota ha precisato che nella selezione di 159 unità di personale “non ci sarebbe stata alcuna alterazione o altra indebita valutazione dei titoli degli aspiranti candidati”. Per questi motivi, l’amministratore unico si riservava di tutelare in ogni sede e in ogni forma l’onorabilità e la professionalità della società, ribadendo l’esclusivo obiettivo di continuare “la collaborazione con Asl Lecce”.

In seguito, però, come detto, l’amministratore unico di SanitàService, Luigino Sergio, ha comunque deciso di dimettersi.



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