Il gup Cinzia Vergine ha accolto l'istanza presentata dall'avvocato Ferruccio Gianluca Palazzo del Foro di Brindisi, difensore dell'imputato. Il legale aveva in precedenza "concordato" la pena con il pubblico ministero Roberta Licci. L'uomo rispondeva dell'accusa di peculato, in quanto i reati sarebbero stati commessi nelle vesti di pubblico ufficiale.
Secondo la Procura, il titolare di un agenzia delegata alla riscossione delle tasse automobilistiche, non avrebbe erogato all'ACI la somma complessiva di oltre 40 mila euro dei bolli auto.
Gli episodi contestati si sarebbero verificati tra settembre a dicembre del 2014, in due tranches. Le indagini coordinate dal pubblico ministero Elsa Valeria a Mignone, furono condotte dai finanzieri della sezione di Polizia Giudiziaria. A dare il via agli accertamenti, un esposto presentato all'inizio del 2015 dall' "Area Finanza e Controlli" della Regione Puglia. Successivamente, il titolare dell'agenzia ha restituito le somme. Ad ogni modo, gli venne revocata l'autorizzazione a svolgere l'attività di riscossione delle tasse automobilistiche, attraverso l'agenzia.
Ricordiamo che questa vicenda giudiziaria non è un caso isolato. Nei giorni scorsi, i giudici della seconda sezione collegiale hanno condannato il delegato Aci di un agenzia del Nord Salento a 2 anni e 4 mesi, sempre con l'accusa di peculato.
