Era accusato di avere violentato la moglie incinta, ambulante marocchino assolto dopo il processo

In precedenza, il pm ha invocato la condanna ad 8 anni per il 46enne residente a Corigliano d’Otranto. I giudici hanno disposto l’immediata liberazione dell’uomo, al momento ai domiciliari.

Venne arrestato per aver violentato la moglie incinta, ma al termine del processo, un ambulante marocchino è stato assolto.

I giudici della prima sezione collegiale hanno ritenuto il 46enne, Jaoui Charki, residente a Corigliano d’Otranto, non colpevole dei reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravata, perché il fatto non sussiste. I giudici hanno anche disposto l’immediata liberazione dell’uomo (al momento agli arresti domiciliari).

In precedenza, il pubblico ministero Luigi Mastroniani ha invocato la condanna ad 8 anni di reclusione. Invece, il difensore di Charki, l’avvocato Donato Amato, esprime grande soddisfazione per l’esito della sentenza. Il legale aveva chiesto l’assoluzione del proprio assistito, ritenendo assolutamente inattendibili le dichiarazioni rese dalla persona offesa. Quest’ultima si era anche costituita parte civile al processo.

La vicenda

Jaoui Charki venne arrestato il 1 giugno del 2017, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip.

Le indagini dei militari sono state avviate alla fine di marzo del 2017, dopo che la moglie, in stato interessante, era riuscita a fuggire dal tetto coniugale; rifugiatasi in una casa protetta ha denunciato ai militari di essere stata costretta dal marito, sotto la minaccia di armi, e anche davanti alla presenza dei figli minori – costretti a vivere in un clima di terrore – a subire rapporti sessuali completi. Charki al termine delle formalità di rito, venne condotto nel carcere di Lecce.

L’assoluzione è con formula dubitativa e non piena (art. 530 comma 2 c.p.p.) come precisato dall’avv. Maira Casulli, legale dei minori coinvolti nella vicenda.



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