La testimonianza anticrimine di Alfredo Prete

Dopo il rinvenimento di una busta contenente tre proiettili davanti alla porta del bar del Lido York, struttura di proprietà del presidente della Camera di Commercio di Lecce, l’imprenditore decide di rispondere alle intimidazioni continuando a fare quello che ha sempre fatto, senza indietreggiare

Tutte le piste vengono seguite in queste ore per individuare gli ignoti personaggi che hanno recapitato ad Alfredo Prete una busta con all’interno tre proiettili. Il presidente della Camera di Commercio di Lecce è spaventato, ma intenzionato ad andare avanti e a collaborare con gli inquirenti. Così come dovrebbero fare tutti.

Alfredo Prete non si nasconde. Dopo il grave gesto intimidatorio di cui è stato fatto oggetto il lido balneare di sua proprietà, continua  a fare quello che ha sempre fatto, mentre la magistratura sta cercando di capire quale sia la matrice e soprattutto le motivazioni che hanno indotto sconosciuti a lasciare tre proiettili calibro 9 in busta chiusa davanti al bar del lido York di San Cataldo.
Ritorsione, avvertimento, vendetta; nessuna pista viene esclusa, mentre quella di Prete diventa in queste ore una preziosa testimonianza. E non solo perché si tratta di un imprenditore che non si nasconde e collabora con la Giustizia, ma perché si tratta di un alto rappresentante delle Istituzioni.

Alfredo Prete, infatti, è noto soprattutto per essere il presidente della Camera del Commercio dell’Industria, dell’Agricoltura e dell’Artigianato, cioè il più alto esponente del più importante organismo economico produttivo del territorio provinciale. Ci rendiamo conto allora che la sua testimonianza diventa fortemente simbolica.

Prete dichiara di avere ovviamente paura, ma di non avere intenzione di arretrare di un millimetro. Accanto ai suoi impegni in Camera di Commercio, quindi, c’è l’impegno è la presenza pressoché quotidiana a San Cataldo nella struttura che la sua famiglia gestisce e di cui è titolare da sempre.

L’imprenditore turistico, fatto oggetto di infame intimidazione dalla fattezze mafiose, diviene così un simbolo e un esempio. Non un eroe, perché gli eroi per definizione non hanno paura, ma un testimone, che pur restando vittima può ribaltare i ruoli e le parti.

Ora quello che più serve a tutti è rappresentare concretamente la solidarietà al presidente della Camera di Commercio, magari andando a trovarlo proprio lì nella sua struttura oggetto di strane attenzioni, e degustare un caffè o un aperitivo sulla soglia del bar, nel punto esatto in cui sono stati fatti trovare i proiettili in busta. Una bella testimonianza ne tira dietro un’altra.