Lavinia è viva. Non sta bene, ma non tornerà a casa

La ragazza di San Cassiano che, da una settimana non dava più notizie di sé, ha manifestato la chiara intenzione di non voler tornare nel Salento e di non desiderare contatti con i parenti. Vuole rimanere lì, questa è la sua volontà e la mamma la accetta.

L’allarme è rientrato, almeno parzialmente. Lavinia Micheletti, la ragazza di San Cassiano che, partita per il Perù ad ottobre scorso non dava più sue notizie da una settimana, si è presentata in ambasciata. Ha parlato con un funzionario e quest’ultimo ha subito contattato la madre della ragazza, che temeva per la vita della figlia.

"Le sue condizioni non sono parse ottimali – dice Assuntina Marzotta – ma ha rifiutato ogni tipo di aiuto e ha detto che proseguirà il suo viaggio”. Sono state queste le parole della mamma di Lavinia che ora è un po’ più serena, ma le notizie avute dall’ambasciata confermano che la figlia non è in perfetta forma fisica.

Lei però ha manifestato la chiara intenzione di non voler tornare nel salento e di non desiderare contatti con i parenti. Vuole rimanere lì, questa è la sua volontà e la mamma la accetta. Ha 30 anni, dice Assuntina, è libera di agire come crede. Certo, lo stato di salute di Lavinia preoccupa la donna che nella sua casa di San Cassiano ha atteso per giorni un messaggio o un contatto.

L’ultima fotografia che la figlia le ha mandato la ritrae magra, con lo sguardo perso nel vuoto. E poi quei messaggi sospetti in spagnolo, quelle richieste continue di denaro, alle quali, anche dall’ambasciata le hanno sconsigliato vivamente di non assecondare.



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