Scomparsa Mauro Romano, ascoltato ergastolano. All’epoca dei fatti era un suo compagno di giochi

Circa un mese fa, il pm Stefania Mininni ha sentito in videoconferenza Vito Paolo Troisi, detenuto nel carcere Opera di Milano.

Tanti gli ascolti di persone informate sui fatti, anche in piena emergenza sanitaria da covid-19, in questi intensi mesi d’indagini sulla scomparsa di Mauro Romano, avvenuta nel giugno del lontano 1977.

Circa un mese fa, il pm Stefania Mininni ha sentito Vito Paolo Troisi, detenuto nel carcere Opera di Milano. L’ascolto si è tenuto in videoconferenza ed il contenuto è top secret. Certamente, la decisione di sentire l’ergastolo, condannato al carcere a vita per per l’omicidio di Luciano Stefanelli, non è casuale.

Sembrerebbe che Troisi facesse parte del gruppo di amici con cui Mauro giocava da bambino, anche se inizialmente dichiarò di non ricordare molto di quel tragico giorno.

Nel 2011, chiese però di essere sentito dal procuratore capo Cataldo Motta per fornire nuovi elementi sulla scomparsa di Mauro. Non se ne fece niente. Troisi venne poi sentito dagli uomini della Squadra Mobile, ma le sue dichiarazioni non apportarono elementi di novità all’inchiesta.

Adesso, però, molte cose sono cambiate dopo la richiesta di riapertura delle indagini richiesta dall’avvocato Antonio La Scala, (presidente di Gens Nova), legale dei genitori di Mauro Romano.

L’inchiesta condotta dal pm Stefania Mininni ha permesso infatti di individuare il presunto sequestratore di Mauro. Si tratta di un settantenne di Taviano, un amico di famiglia che il bambino chiamava “zio” e con il quale si allontanò a bordo di un Apecar. L’uomo potrebbe essere ascoltato dagli inquirenti già nelle prossime ore e fornire chiarimenti sulla scomparsa di Mauro Romano.

Ora non resta che ricostruire il quadro e sperare che il presunto rapitore possa avere informazioni sulle sorti del piccolo. I genitori di Mauro non escludono che il figlio sia ancora vivo. E che all’epoca dei fatti sia stato rapito e ceduto da chi commissionò il sequestro, come dichiarato nel corso di “Chi l’ha visto”.

Il presunto rapitore, individuato dagli inquirenti, non sarebbe l’uomo arrestato per i presunti abusi sessuali ai danni di un gruppo di minorenni. Ma è legato al giallo del piccolo Mauro, poiché in passato chiamò i genitori per chiedere 30 milioni di vecchie lire, una somma impensabile per l’epoca e venne con dannato per tentata estorsione.

Nei mesi scorsi è stata aperta un’inchiesta ed è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio volontario ed occultamento di cadavere.



In questo articolo: