Maxi furto di pannelli fotovoltaici: il PM chiede 36 anni di carcere per i dodici imputati

Le dodici persone sono accusate di aver fatto parte della banda che il 20 dicembre 2014 rubò ben 523 pannelli fotovoltaici, nel campo della società JT Solar srl a Melendugno. Sono stati chiesti 3 anni per ogni imputato. La sentenza il 6 aprile.

Si conclude con una richiesta di condanna a complessivi 36 anni di carcere, l'udienza preliminare del  processo, per il furto di circa 500 pannelli fotovoltaici nelle campagne di Melendugno.

Il pubblico ministero Donatina Buffelli, nella propria requisitoria, ha infatti chiesto tre anni di reclusione per ciascuno dei dodici imputati, nonché il pagamento di una multa di 4mila euro.

Si tratta dei marocchini Mahomed Bouquois, 30 anni; Jalal Boudarga, 32enne; Zitouni Ennajy di anni 54; Ahmed Chegraoui, 47enne; Abdelijabbar Ennasiry , 30 enne; Ahmed Fatnassi, 30 enne; Abdellah Jadiyani, 35 anni; Youness Rakibi, 31 anni; El Mostafa Saharami di anni 34; El Houssine Zahri, 28enne ed i tunisini Tahar Mehdaoui di 41 anni e Ali Selmi , 35 enne. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Luciano De Francesco e Andrea Frassanito, che hanno discusso oggi, Giuseppe Bonsegna e Giuseppe Cipressa, i quali terranno la propria arringa difensiva in data 6 aprile. Sempre nello stesso giorno, è attesa la sentenza del gup Giovanni Gallo.

Le dodici persone erano accusate di aver fatto parte della banda che il 20 dicembre 2014 rubò un enorme quantità di pannelli fotovoltaici , ben 523, nel campo della società “JT Solar srl”, a Melendugno, dal valore di 60mila euro. Essi si introdussero nella proprietà tagliando la recinzione, poi i cablaggi della rete ed infine asportando i supporti dei pannelli.

Le indagini sono state supportate da numerose intercettazioni telefoniche che hanno incastrato i membri della banda. Inoltre, i militari della compagnia di Gallipoli che hanno condotto le operazioni "pizzicarono" sulla Lecce- Maglie all'altezza di Cavallino, un primo convoglio di due camion sospetti.

Dopo un'ora ne passarono altri tre: in uno di essi furono trovati alcuni arnesi da scasso e taglio ed un centinaio di panelli ( coperti da masserizie), mentre nell'altro furgone, fu rinvenuto il resto del maltolto. I membri della banda furono poi tratti in arresto e condotti in carcere.



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