Arriva l'assoluzione con formula piena per Domenico Laforgia,accusato di aver esercitato delle indebite pressioni sul nuovo rettore Vincenzo Zara, in merito alla legittimità di quattro bandi di concorso.
Il gup Carlo Cazzella, al termine del processo con il rito abbreviato, ha ritenuto il Direttore del Dipartimento per lo Sviluppo Economico della Regione Puglia, non colpevole "perché il fatto non sussiste". Accolta dunque la tesi difensiva degli avvocati Michele Laforgia e Viola Messa, legali dell'ex Magnifico Rettore. In una precedente udienza, la difesa aveva depositato una corposa documentazione per dimostrare l'assoluta estraneità di Laforgia rispetto alle accuse.
Invece, nella discussione odierna il pm ha invocato la condanna ad 1 anno per i reati di "tentato abuso di ufficio" e "minacce a pubblico ufficiale".
La pubblica accusa, rappresentata dall'ex procuratore capo Cataldo Motta e del sostituto procuratore Paola Guglielmi, sosteneva che Laforgia avrebbe voluto favorire alcuni candidati ad un concorso universitario per professore associato. L'inchiesta prese il via, quando Zara nell’ottobre 2014 si presentò in Procura con una denuncia nei confronti di Laforgia, a cui allegò due mail. Il mittente era proprio l'ex Rettore ed entrambi i documenti con data 7 agosto, contenevano secondo l'accusa, delle esplicite ingerenze per le quali erano riscontrabili ipotesi di reato. Zara, dal canto suo, ha riferito per sottolineare la trasparenza del proprio operato, di avere messo al corrente il direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’innovazione e tutti gli altri direttori, sulla necessità di effettuare una verifica di legittimità dei quattro concorsi in questione per docenti ordinari di seconda fascia. L'attuale Rettore, ad ogni modo, non si è costituito parte civile al processo.
