Morì dopo il trasferimento da un ospedale all’altro: assolti tre medici ed un’infermiera

I quattro ‘camici bianchi’ rispondevano dell’accusa di omicidio colposo per la morte di Maria Teresa Musica avvenuta all’Ospedale di Gallipoli. La donna, una 76enne di Sannicola, è deceduta nel 2010, dopo il trasferimento dal ‘Vito Fazzi’ di Lecce.

Arrivano quattro assoluzioni al termine del processo su una presunta colpa medica. Il giudice monocratico, Silvia Minerva ha ritenuto non colpevoli "perché il fatto non sussiste": Giuseppe Colonna, 50 anni di Gallipoli, Dirigente Medico dell'Unità di Emodinamica del "Vito Fazzi"; Tiziana Ingrosso, 42enne di Merine, infermiera e Marco Corvaglia, 48 anni di Vernole, medico supervisore, entrambi in servizio presso il 118 del "Fazzi"; Elio Piccolo, 53enne, oculista presso quello di Gallipoli. Il medico Enrico De Luca, 57 anni leccese ( anch'egli "supervisore") e Rosalba Zecca, 68 anni di Taurisano soccorritrice del 118 di Lecce sono stati già prosciolti dall'accusa al termine dell'udienza preliminare.
  
I quattro "camici bianchi" rispondevano dell'accusa di omicidio colposo per la morte di Maria Teresa Musica avvenuta all'Ospedale di Gallipoli. La donna, una 76enne di Sannicola, è  deceduta nell’ottobre del 2010, dopo il trasferimento dall’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Durante la discussione in aula, il pm Massimiliano Carducci ha invocato l'assoluzione dei medici. Così come il collegio difensivo composto dagli avvocati Luigi Covella, Ester Nemola, Americo Barba, Antonio Filograna che hanno chiesto l'assoluzione dei propri assistiti  ritenendo che non ci fosse stata imperizia o negligenza nel loro operato. I difensori hanno, inoltre, sostenuto che qualsiasi altro comportamento dei medici non avrebbe comunque evitato il decesso della signora Musica. Un familiare della vittima si era costituito parte civile, con l'avvocato Leonilda Marzano.
  
Secondo la Procura, la paziente era un soggetto cardiopatico che aveva subito un delicato intervento e il suo trasferimento da un ospedale all'altro, avvenne senza che venisse "stabilizzata". La anziana donna giunse il 21 novembre 2010 all'Ospedale di Lecce, da quello di Galatina, (dove le era stato diagnosticato un "infarto anteriore"). Il dr. Colonna avrebbe eseguito un intervento di angioplastica e disposto a sua volta il trasferimento presso il nosocomio di Gallipoli. Secondo l'accusa, però, non avrebbe sottoposto la signora Musica al costante monitoraggio dei parametri vitali.
 
La donna fu poi affidata al personale del 118 di Lecce. Corvaglia e De Luca, avrebbero disposto il trasferimento a Gallipoli attraverso un’ambulanza priva di medico a bordo, nonostante la paziente fosse un "codice rosso". Invece, Ingrosso e Zecca non avrebbero riferito ai medici dell'ospedale di Gallipoli le gravi condizioni cliniche della paziente. Piccolo, medico oculista in servizio presso il Pronto Soccorso del nosocomio gallipolino, infine, non avrebbe proceduto a "stabilizzare" la paziente, attraverso l'intervento di cardiologo e rianimatore. La signora Musica pochi minuti dopo avrebbe perso conoscenza in ascensore, per poi arrivare nel reparto di Terapia Intensiva in condizioni di shock cardiocircolatorio. 
  
Le indagini furono avviate a seguito della denuncia dei parenti della vittima. L'inchiesta è stata  coordinata dalla dr.ssa Carmen Ruggiero e condotta dai carabinieri di Gallipoli. Il pm dispose una prima consulenza medica affidata al dr. Gianfranco Ignone. Il gip Alcide Maritati ha poi conferito l’incarico a due consulenti, in sede d’incidente probatorio. I risultati della perizia medica affidati al cardiologo Marco Nazzaro ed al medico legale Carmen Sementa avrebbero evidenziato  presunte responsabilità da parte dei "camici bianchi" e si giunse al rinvio a giudizio.



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