Si conclude con l’assoluzione di due medici, il processo sulla morte dell’imprenditore salentino Giuseppe Mascello. Il 54enne di Castrignano dei Greci è deceduto nel maggio del 2015, a seguito di un infarto mentre si trovava all’interno di uno dei suoi stabilimenti balneari in località “Alimini”.
Il gup Edoardo D’Ambrosio, al termine del giudizio abreviato, ha assolto “perché il fatto non sussiste” una cardiologa ed una dottoressa del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Scorrano. Rispondevano del reato di omicidio colposo.
Anche il sostituto procuratore Francesca Miglietta ha invocato l’assoluzione per entrambe, presumibilmente sulla base degli esiti di una nuova consulenza tecnica, disposta dal gup.
I due “camici bianchi” sono assistiti dagli avvocati Dimitry Conte e Luigi Corvaglia.
Secondo la difesa, non vi sarebbero state negligenze da parte delle due dottoresse, poiché il paziente avrebbe rifiutato il ricovero ospedaliero, pur informato dei rischi che correva.
Invece, i familiari dell’imprenditore si erano costituiti parte civile con il legale Francesca Conte.
Ricordiamo che Mascello oltre ad essere il proprietario dello stabilimento “Lido dei Pini” all’interno del quale ha perso la vita, possedeva anche la nota discoteca “Ciak” di Castrignano de’ Greci, alcuni locali estivi, quali il “Bahia”, il “Blu Bay” e, infine, un pub nel centro di Lecce.
L’inchiesta
Giuseppe Mascello, il 13 maggio di tre anni fa, stava lavorando al “Lido dei Pini” quando, intorno alle 8,30, ha improvvisamente accusato un malore. Un attacco fulminante, tanto che all’arrivo dell’ambulanza per lui non c’era già più nulla da fare.
La Procura ha, però, voluto fare luce su alcuni aspetti della vicenda, aprendo un’inchiesta. Mascello, il giorno prima, si era recato presso l’ospedale di Scorrano per alcuni controlli, a causa di alcuni dolori al petto e per apnee respiratorie. Secondo l’accusa, i due medici di turno non avrebbero valutato adeguatamente un “infarto del miocardio in atto” ed avvertito il paziente della possibile presenza di alcune patologie cardiache che avrebbero reso necessario il ricovero per alcuni accertamenti. Cosicché l’imprenditore salentino, accompagnato dalla moglie, si sarebbe rifiutato di restare in Ospedale.
