Morte dell’imprenditore Mascello, il ‘re delle discoteche’: indagati due medici dell’ospedale di Scorrano

Il sostituto procuratore ha chiuso l’inchiesta sulla morte del 54enne originario di Castrignano dei Greci, deceduto mentre stava lavorando al ‘Lido dei Pini’ di sua proprietà. Nell’avviso di conclusione compaiono due medici dell’Ospedale di Scorrano.

Importanti risvolti giudiziari nella tragica vicenda dell'imprenditore salentino Giuseppe Mascello, morto in seguito ad un infarto mentre si trovava all’interno di uno dei suoi stabilimenti balneari in località “Alimini”.

Il sostituto procuratore Francesca Miglietta ha chiuso l'inchiesta e risultano indagati due medici dell'Ospedale di Scorrano. Si tratta di una cardiologa e di un medico del Pronto Soccorso, di turno. Entrambe, secondo quanto ipotizzato dalla Procura, rispondono di omicidio colposo e sono difese dall'avvocato Dimitry Conte.
  
Ricordiamo che Mascello è deceduto il 13 maggio dello scorso anno. L'uomo stava, infatti, lavorando al “Lido dei Pini” quando, intorno alle 8,30 di quella mattina, ha improvvisamente accusato un malore. Un attacco fulminante, tanto che all’arrivo dell’ambulanza per lui non c’era già più nulla da fare. Inutili le manovre di rianimazione messe in atto dal personale medico, in un disperato tentativo di tenerlo in vita.
   
Il sostituto procuratore di turno Francesca Miglietta ha voluto fare luce su alcuni aspetti presumibilmente oscuri della vicenda, aprendo un'inchiesta. Mascello, il giorno prima, si era  recato presso l'ospedale di Scorrano per alcuni controlli, proprio a causa di alcuni dolori al petto e per apnee respiratorie. Secondo l'accusa, i due medici di turno indagati non avrebbero valutato adeguatamente un "infarto del miocardio in atto". Non solo, non avrebbero avvertito il paziente della possibile presenza di alcune patologie cardiache che avrebbero reso necessario il ricovero per alcuni accertamenti. Cosicché l'imprenditore salentino, accompagnato dalla moglie, si sarebbe rifiutato di restare in Ospedale. Dunque, i due medici non avrebbero sottoposto il paziente ad "osservazione clinica": elettrocardiogrammi, controlli e dosaggi degli enzimi e di altri marcatori cardiaci, coronografie. Ciò avrebbe presumibilmente consentito di individuare una "sindrome coronarica acuta" che, una volta diagnosticata e monitorata, avrebbe forse evitato la morte del paziente.
 
Il decesso avvenne per aritmia maligna insorta, seguita da "infarto acuto del miocardio".
   
Secondo il difensore dei due medici, in base a ciò che risulterebbe dalla documentazione del pronto soccorso, il paziente avrebbe rifiutato il ricovero ospedaliero, pur informato dei rischi che correva e assumendosi le proprie responsabilità. I parenti di Giuseppe Mascello non hanno sporto denuncia e sono stati avvisati dell'apertura dell'inchiesta, disposta d'ufficio dalla Procura.
  
Ricordiamo che Mascello oltre ad essere il proprietario dello stabilimento "Lido dei Pini" all’interno del quale ha perso la vita, possedeva anche la nota discoteca “Ciak” di Castrignano de’ Greci, alcuni locali estivi, quali il “Bahia”, il “Blu Bay” ed, infine, un pub nel centro di Lecce.



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