Non ce l’ha fatta Saverino Longo, il 73enne di Lizzanello ferito da un coltello da cucina impugnato dal figlio. L’anziano stava lottando tra la vita e la morte in un letto del reparto di rianimazione dell’Ospedale ‘Vito Fazzi’ di Lecce dal 23 ottobre quando, al termine dell’ennesima lite scoppiata per futili motivi, era stato colpito alla gola. La corsa in ospedale a bordo di un’ambulanza e il delicato intervento chirurgico alla laringe a cui era stato sottoposto non sono bastati. I medici del nosocomio hanno fatto di tutto per salvargli la vita, ma dopo settimane di agonia, il cuore del 73enne ha smesso di battere.
Una tragedia annunciata a detta di chi conosceva la famiglia. Non era la prima volta che padre e figlio (in cura da tempo al Cim), si scontravano. Più volte, infatti, era stato chiesto l’intervento del 118 per un TSO, il trattamento sanitario obbligatorio. Forse per questo, il dramma che si è consumato in una notte di fine ottobre si poteva evitare.
Fatali, insomma, sarebbero state le ferite riportate nel corso del litigio degenerato, a questo punto, in un omicidio. Il 48enne colto da un raptus avrebbe afferrato un coltello da cucina e si sarebbe scagliato contro il genitore colpendolo alla giugulare. L’uomo era caduto a terra, in una pozza di sangue e le sue condizioni erano apparse fin da subito gravissime. Poi, questa mattina il drammatico epilogo.
Subito dopo l’accaduto, Antonio Longo era stato sottoposto a una misura restrittiva, nel reparto detenuti del Fazzi, piantonato dai Carabinieri.
