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Nella giornata di ieri i militari della Stazione di Squinzano hanno eseguito un’ordinanza di aggravamento della misura degli arresti domiciliari nei confronti di un noto pregiudicato della zona, Vincenzo Stippelli, 38enne, soggetto già conosciuto alle forze di Polizia poiché facente parete del gruppo criminale egemone nell’area squinzanese, prima che lo stesso fosse smantellato da alcune operazioni condotte da personale dell’Arma (avvenute non molto tempo addietro).
La misura di aggravamento odierna nascerebbe dalle ripetute e continue violazioni degli obblighi connessi al beneficio degli arresti domiciliari; mancanze, queste, più volte certificate e cristallizzate in informative prodotte dal personale della locale Stazione Carabinieri. Difatti, Stippelli più volte era stato sorpreso presso la propria abitazione in compagnia di altri pregiudicati della zona e non facenti parte del suo nucleo famigliare.
Inoltre, pare che l'uomo, approfittando delle ore di permesso concessegli abbia più volte avvicinato un imprenditore della zona con continue e pressanti richieste di denaro tramite modalità estorsive.
Pertanto, a seguito delle segnalazioni all’Autorità Giudiziaria leccese, è stata emessa l‛ordinanza con la disposizione, per il pregiudicato, del ripristino della pena detentiva in carcere.
L'operazione che portò all’arresto di Stippelli – e di altre 18 persone – denominata Paco, venne condotta più di 1 anno fa dai Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce. Le custodie cautelari disposte su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, misero sotto scacco alcuni aderenti alla Sacra Corona Unita. In base alle risultanze investigative, gli arrestati avevano messo in atto nel tempo varie attività estorsive.