Nessun tentativo di estorsione, né truffa o stalking, 42enne di Galatina arrestato sabato, si difende dinanzi al Gip

Nell’interrogatorio di garanzia dinanzi al Gip Stefano Sernia, A.G.I. nega di aver perseguitato la propria compagna o di averla truffata. In merito alle accuse rivoltogli da una conoscente, ha affermato che egli le avrebbe restituito una parte del denaro prestatogli.

Avrebbe soltanto usufruito di un prestito da parte di una conoscente, restituendo in parte la somma di denaro, ma non avrebbe in nessuna circostanza perseguitato la propria compagna, negando anche di aver truffato quest'ultima. 

È quanto emerso dall'interrogatorio di garanzia del 42enne di Galatina A.G.I. dinanzi al Gip Stefano Sernia, dopo l'arresto del 30 maggio scorso ad opera del Commissariato di Polizia del suo paese.

Il Sostituto Procuratore Massimiliano Carducci, titolare dell'inchiesta, aveva chiesto già ad aprile l'iscrizione nel registro degli indagati del galatinese (conosciuto anche nell'ambiente del calcio dilettantistico) con l’accusa di aver compiuto atti persecutori, truffa e falso nei confronti della ex compagna, nonché truffa ed estorsione ai danni di una conoscente.
Sabato scorso, invece, il Giudice per le Indagini Preliminari, ravvisando il rischio di reiterazione del reato, ha disposto l'arresto per A.G.I.

Quest'oggi il 42enne di Galatina, difeso dall'avvocato Cristiano Solinas, in sostituzione di Luigi Rella, interrogato dal Magistrato, Stefano Sernia, in merito alle accuse di truffa, falso e atti persecutori, nei confronti della sua ex (del suo stesso comune) ha respinto ogni addebito. Secondo A.G.I., anzitutto, non vi è stato alcun piano truffaldino da parte sua, poiché egli avrebbe partecipato, investendo le proprie risorse, all'attività imprenditoriale che prevedeva l'allargamento degli orizzonti dell'attività di parrucchiera della compagna, attraverso la creazione di un centro estetico presso un immobile da affittare. Invece, riguardo il presunto reato di "stalking", il galatinese si è difeso, affermando che il rapporto tra i due rientrava nella "normalità" della fine di una relazione sentimentale.

A.G.I. ha anche parlato delle accuse rivoltogli da una conoscente, sua concittadina. In base alla versione fornita dal 42enne sarebbe vero che la donna gli avrebbe prestato del denaro, ma egli le avrebbe poi restituito una parte di esso e stava provvedendo all'altra parte e comunque non le aveva mai rivolto alcuna minaccia estorsiva.

L'inchiesta ha preso il via, proprio dalle denunce delle persone offese, difese dall'avvocato Carlo Gervasi, tra cui la ex fidanzata che ha raccontato al Pm Carducci degli appostamenti sotto casa e sul posto di lavoro o di minacce suicide, qualora la donna si fosse rifiutata di riallacciare il rapporto. In merito all'accusa di truffa, il 42enne di Galatina avrebbe prospettato alla ex compagna, la possibilità di allargare l’attività di parrucchiera; egli avrebbe così convinto l’allora fidanzata ad affittare un immobile per creare un centro estetico e per l'avvio dei lavori si sarebbe fatto firmare un assegno in bianco da consegnare ad un architetto. In realtà il titolo di credito fu "messo all’incasso" per un importo di 35 mila euro, "ma protestato per mancanza di provvista". A.G.I. è accusato anche di un altro raggiro, poiché si sarebbe fatto consegnare 20 mila euro, per l’acquisto di una Mini Country Man che doveva rappresentare un regalo per la fidanzata, in realtà mai ricevuto.

Un'ennesima truffa, è stata denunciata dall'altra donna. L'uomo di Galatina si sarebbe spacciato per un industriale, millantando conoscenze nel mondo dello spettacolo e del calcio (fece tra gli altri, i nomi di Biagio Antonacci e Alessandro Matri). Con queste referenze, avrebbe convinto la sua futura vittima, a consegnarli circa mille euro in quattro tranche, con la prospettiva di un fruttuoso investimento in premi aziendali della propria, in realtà inesistente.



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