Occupazione abusiva del demanio marittimo: doppio intervento dei militari costieri

Continua l’attività di contrasto all’occupazione abusiva del demanio marittimo da parte dei militari della guardia costiera di Gallipoli. Oggi, due interventi effettuati sia a Santa Cesarea Terme che a Santa Maria di Leuca.

Continua incessantemente l’attività di contrasto all’occupazione abusiva del demanio marittimo da parte dei militari della Guardia Costiera di Gallipoli. Nelle ultime 48 ore, infatti, sono stati portati a termine numerosi controlli finalizzati a scongiurare illeciti in violazione delle norme a tutela del demanio marittimo e dell’ambiente marino. Nel complesso, si tratta del sequestro di parte di due stabilimenti balneari situati rispettivamente a località di Santa Cesarea Terme e Santa Maria di Leuca, nel Comune di Castrignano del Capo.
 
Presso la prima struttura, i militari – dopo aver acquisito agli atti ed analizzato i documenti autorizzativi – hanno riscontrato una serie di irregolarità relative a diverse opere e strutture realizzate in assenza del previsto permesso a costruire e concessione demaniale. Tra queste, gli operatori hanno posto sotto sequestro un cancello metallico posizionato a chiusura di un varco naturale nella roccia privo di qualsiasi autorizzazione; un solarium di dimensione pari a 200 mq completamente abusivo e, poi, alcune docce con scarico diretto a mare. Al fine di delimitare e racchiudere abusivamente lo spazio acqueo adiacente allo stabilimento balneare, era stata assicurata una cima alla roccia  naturale, alla quale risultavano legate una serie di galleggianti e boe, creando altresì un grosso pericolo per la sicurezza alla navigazione. Gli illeciti rilevati dai militari spaziano dalla “Distruzione e deturpamento di bellezze naturali” all’occupazione abusiva di area demaniale.
 
Analoga attività di controllo è stata eseguita presso lo stabilimento balneare di Santa Maria di Leuca nel Comune di Castrignano del Capo. Dall’ispezione svolta presso la struttura in questione è stata accertata la realizzazione abusiva di una grossa struttura in legno occupante un’area demaniale di circa 80 mq; e anche di due locali depositi di circa 8 mq ai quali era stata modificata la destinazione d’uso per i quali erano stati realizzati. Tali depositi venivano utilizzati come docce i cui scarichi confluivano all’interno di una cisterna posizionata sulla scogliera anch’essa completamente abusiva. L’autorità giudiziaria disponeva altresì il sequestro di cinque pagode di circa 5 mq, appoggiate su di un tavolato.

Si tratta di opere realizzate in assenza o difformità del permesso a costruire in zone sottoposte a vincolo paesaggistico. I trasgressori sono stati tutti deferiti, in stato di libertà, alla competente Autorità Giudiziaria.



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