Operazione antimafia “Coltura”. Condanna a 2 anni ed 8 mesi per un collaboratore di giustizia

Il gup Angelo Zizzari, al termine del rito abbreviato, ha condannato un 45 anni di Casarano

Si conclude con la condanna di un collaboratore di giustizia lo stralcio del processo relativo all’operazione antimafia “Coltura” che portò, all’epoca dei fatti, allo scioglimento del Comune di Parabita.

Il gup Angelo Zizzari, al termine del rito abbreviato (consente lo sconto di pena di un terzo) ha inflitto 2 anni ed 8 mesi di reclusione, per associazione mafiosa con il riconoscimento dell’attenuante speciale della collaborazione, a Massimo Donadei, 45 anni di Parabita. Il procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi della Dda, aveva chiesto, al termine della requisitoria la condanna a 3 anni.

L’avvocato Sergio Luceri, legale dell’imputato, potrà presentare ricorso in Appello, contro la sentenza di condanna.

Secondo l’accusa, Massimo Donadei avrebbe fatto parte, con incarichi direttivi, dell’associazione mafiosa, attiva a Parabita e paesi limitrofi.

Nel marzo del 2021 si concluse con alcuni sconti di pena, il processo di Appello bis relativo alla maxi “Coltura” sul presunto intreccio mafia-politica a Parabita e su di un ingente traffico di droga.

L’operazione investigativa condotta dai carabinieri del Ros, avviata nel 2013, grazie anche alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia, ha ricostruito la riorganizzazione interna del sodalizio mafioso Giannelli, dunque la reggenza assunta da Marco Antonio, figlio del boss storico Luigi Giannelli.

Gli imputati rispondevano a vario titolo di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione, corruzione.