Operazione Labirinto. Preso anche Sterlicchio, si nascondeva in un casolare. Manca solo ‘il finanziere’

Non ha fatto molta strada Michele Sterlicchio, il 53enne di Lecce, sfuggito alla cattura durante l’operazione Labirinto. Si nascondeva in un casolare abbandonato nelle campagne di Melendugno

E anche per Michele Sterlicchio, 53enne di Lecce finito nelle pagine dell’inchiesta «Labirinto», si sono aperte le porte del Carcere. Anche lui – come Antonio De Carlo accompagnato a Borgo San Nicola e Daniele Coluccia su cui pende un obbligo di dimora – si era reso irreperibile al momento del blitz che ha smantellato due gruppi criminali, vicini allo storico clan Tornese della Scu.

Non si era nascosto lontano. Aveva trovato rifugio in un casolare abbandonato nelle campagne di Melendugno, dove è stato stanato, questa notte, dai Carabinieri del Ros ‘accompagnati’ dai colleghi del Nucleo Investigativo di Lecce.

L’irruzione

Trenta uomini hanno circondato l’area e si sono spostati silenziosamente fino all’immobile, dove in pochi secondi hanno fatto irruzione riuscendo a bloccare l’uomo.

Lui ha accennato un ultimo-disperato tentativo di fuga, quando ha udito il rumore dell’ariete che sfondava la porta, ma si è arreso quando si è reso conto di essere ormai accerchiato.

Nel covo scelto, comunque, non si è sacrificato: il casolare era “confortevole” con una cucina, una camera da letto con cabina armadio e bagno. Ben realizzato, insomma, ma disabitato da tempo. 

Per questo, i movimenti “sospetti” notati nei paraggi non sono passati inosservati ai carabinieri che, per assicurare alla giustizia gli  ultimi irreperibili, hanno passato al setaccio ruderi abbandonati e diroccati, in luoghi lontani dalle luci della città, ideali per diventare nascondigli.

Habitutis vitae

Come ricostruito dagli inquirenti, il 53enne avrebbe ricevuto, in più occasioni, lo stupefacente da Fabio Rizzo e Tommaso Danese. Non solo, si sarebbe impegnato anche a trovare anche gli spacciatori, pronti a vendere la sostanza sul territorio di Lecce. Secondo il Gip che ha firmato le oltre duecento pagine di ordinanza, per Sterlicchio l’unica misura idonea a fronteggiare il rischio di ‘redicivanza’ è quella del Carcere.

Il 53enne ha alle spalle due condanne, una delle quali per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ad una pena detentiva di sei anni di reclusione. “Ciò nonostante – per il giudice – ha dato prova di ricorrere a tali tipi di condotte come habitus vitae”.

Manca solo “il finanziere”

I carabinieri ora sono intenzionati a chiudere il cerchio. Nelle scorse ore, gli uomini in divisa Hanno scovato Antonio De Carlo: si era nascosto all’interno di un’abitazione a San Pietro in Lama. Daniele Coluccia, invece, è stato fermato all’Aeroporto di Fiumicino, dove gli è stato notificato l’obbligo di dimora.

Manca solo un nome: quello dell’ex finanziere, Gabriele Tarantino considerato il braccio destro di Saulle Politi.



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