Operazione “Nuovi Orizzonti” su traffico di droga tra Italia e Albania: 14 persone rischiano il processo. I nomi

L’udienza preliminare si svolgerà il 25 maggio dinanzi al gup Giulia Proto, dopo la richiesta di rinvio a giudizio del procuratore aggiunto della Dda.

In 14 rischiano di finire sotto processo, nell’ambito dell’Operazione della Direzione Investigativa Antimafia “Nuovi Orizzonti” su un ingente traffico di droga tra Italia e Albania.

L’udienza preliminare si svolgerà il 25 maggio dinanzi al gup Giulia Proto.

Il procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi della Direzione Distrettuale Antimafia  ha chiesto il rinvio a giudizio per i salentini: Mattia Monaco, 33 anni, di Lecce; Mauro Letizia, 27 anni, di Vernole; Giovanni Taurino, 31 anni, di Surbo; Sergio Taurino, 55 anni, originario  di Lecce e residente a Bologna; Claudio Turco, 60 anni, di Lecce; Marco Turco, 33 anni, di Lecce e Simone Zimmari, 30 anni, di Lecce.

Non solo: Aniello Alfano e Marco Cimmino, 47 e 33 anni, entrambi originari di Castellamare di Stabia. E poi, Erwin Gassebner, 57 anni, di Lana (in provincia di Bolzano); Antonio Palermo, 35 anni, di Casali Del Monaco (in provincia di Cosenza); Santino Pizzonia, 32 anni, di Curinga (in provincia di Catanzaro); Giovanni Veneziano, 31 anni di Lamezia Terme ( Catanzaro); lalbanese Arjan Mucaj, 34 anni, residente a Monteroni.

Rispondono di associazione a delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di droga e di singoli episodi di spaccio.

Riguardo il ruolo dei salentini, secondo l’accusa, Sergio Taurino curava la manutenzione delle imbarcazioni  impiegate per trasportare la sostanza stupefacente e provvedeva alla distribuzione della droga “a domicilio”. Lalbanese Mucaj, residente Monteroni, manteneva i contatti in patria con i suoi connazionali per garantire i rifornimenti di marijuana. Invece, Giovanni Taurino curava lo stoccaggio della droga e si occupava del pagamento delle auto noleggiate per assicurare il trasporto della sostanza stupefacente.

Invece,  Marco Turco, Mattia Monaco e Simone Zimari, sono accusati di avere partecipato in modo continuativo al trasporto allapprovvigionamento, allo stoccaggio ed alle consegne si droga. Infine, a Claudio Turco è contestato di provvedere a custodire la marijuana nella propria abitazione.

Gli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati: Ilario Manco, Rafaelle Benfatto, Maria Cristina Brindisino, Carlo Scalinci, Paolo Golia e Lorenza Preite.