Richieste estorsive ai commercianti nonostante l’arresto? Emiliano Vergine ottiene i domiciliari

Il collegio della seconda sezione penale, dinanzi al quale si sta celebrando il processo, ha accolto l’istanza dell’avvocato Rita Ciccarese.

Lascia il carcere dopo circa un anno Emiliano Vergine, accusato di una serie richieste estorsive verso i commercianti locali. Il collegio della seconda sezione penale (Presidente Pietro Baffa), dinanzi al quale si sta celebrando il processo, ha accolto l’istanza dell’avvocato Rita Ciccarese. I giudici hanno concesso i domiciliari al 43enne di Trepuzzi, nonostante il parere contrario del pm, poiché cessate le esigenze cautelari. In particolare ritenendo oramai insussistente il rischio di inquinamento probatorio e in considerazione di un comportamento processuale corretto.

Emiliano Vergine venne arrestato dai Carabinieri del nucleo operativo di Campi Salentina nel mese di luglio del 2019.

All’epoca dei fatti, il trepuzzino si trovava ai domiciliari e nonostante ciò, secondo gli investigatori, aveva in pugno numerosi esercenti che, consapevoli dell’importanza che aveva nella malavita locale, lo assecondavano, soddisfando tutte le sue richieste: da semplici merci alla cena.

Commercianti di vestiti, mobilifici, fruttivendoli ed attività ristorative erano i suoi bersagli, a cui chiedeva “aiuto” per acquistare i beni che poi non venivano mai pagati. Non solo il conto veniva considerato chiuso senza “cacciare” un euro, ma il 43enne aveva anche “avvertito” tutti coloro che aveva in pugno: qualora i carabinieri avessero fatto domande sul suo comportamento, le vittime avrebbero dovuto rispondere che gli ordini erano stati fatti dalla moglie e che venivano sempre e regolarmente onorati.



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