Chiusa l'inchiesta sulla controversa vicenda del lounge-bar Twin Towers di Lecce. Il Pubblico Ministero Antonio Negro ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini nei confronti del proprietario dell'attività commerciale, Paolo Spalluto e del progettista e direttore dei lavori Rocco Ciardo.
Spalluto risponde dell'ipotesi di reato di abusivismo edilizio, mentre Ciardo di falso, in concorso con il proprietario del bar. Paolo Spalluto è assistito dall'avvocato Cosimo Poci, mentre Rocco Ciardo (architetto e consigliere comunale leccese) dal legale Stefano De Francesco. I due indagati hanno presentato memorie difensive al Pubblico Ministero Antonio Negro, titolare dell'inchiesta. Spalluto è stato anche ascoltato dalla Procura. L'uomo ha voluto anzitutto chiarire la questione dei presunti abusi edilizi. Infatti, dopo il provvedimento del Riesame che ha confermato il sequestro dei gazebo (l'interno e l'esterno che si affaccia su viale Japigia), il titolare avrebbe provveduto ad eliminare i manufatti, oggetto di contestazione. Spalluto, seguendo il regolare iter amministrativo ha poi ottenuto una nuova concessione per l'utilizzo dei gazebo. Riguard il concorso in falso ha dichiarato di non avere alcuna responsabilità per questa ipotesi di reato. Adesso, il pm Negro deciderà se archiviare il procedimento o chiedere il rinvio a giudizio degli indagati.
Il provvedimento del Riesame del marzo 2015, è stato emesso dopo una lunga serie di vicende giudiziarie ed extra-giudiziarie, cominciate con le indagini coordinate dal Pm Negro, a cui seguì il decreto del Gip Annalisa De Benedictis, che pose una parte del bar sotto sequestro preventivo per abusivismo edilizio, poi eseguito in data 25 febbraio dalla Polizia Municipale. In seguito a queste decisioni del palazzo di giustizia, Spalluto comunicò la chiusura dello storico bar leccese, creando un enorme scompiglio tra i circa venti lavoratori che si trovarono improvvisamente disoccupati; da quel momento, iniziarono i sit-in e una serie di iniziative di protesta da parte dei dipendenti (tra cui l'incontro con il Sindaco Paolo Perrone) per esporre le proprie ragioni, ed esprimere la netta contrarietà alle decisioni del Tribunale.
Alle manifestazioni dei lavoratori, si aggiunse la "lettera aperta" del proprietario del bar per un provvedimento che riteneva "ingiusto" e "vessatorio", sottolineando come la maggior parte della struttura fosse stata edificata con tutte le autorizzazioni, mentre per quella contestatagli, aveva presentato richiesta di edificazione in regime di sanatoria. Inoltre, i sigilli, sempre secondo il titolare del bar, interessarono una parte del locale che non era stata posta sotto sequestro, creando ulteriori disagi.
Ricordiamo che il Riesame (Presidente Silvio Piccinno, relatore Antonio Gatto e giudice a latere Stefano Marzo), ha stabilito il parziale dissequestro della struttura, con riferimento al giardino ed al tunnel che conduce agli accessi dei disabili.