Aggressione a colpi di mazza e minacce di morte a pakistano proprietario di un kebab. Cinque connazionali a processo

I fatti si sono verificati a Lecce, nei pressi del centro storico. Tra gli episodi contestati dal pm, anche l’aggressione al titolare di un supermercato.

Cinque persone finiscono sotto processo per la spedizione punitiva a colpi di mazza, in un fast food, specializzato in kebab, nei pressi del centro storico.

Il pm Massimiliano Carducci ha emesso un decreto di giudizio immediato nei confronti dei presunti responsabili (anche loro pakistani), titolari e dipendenti di un altro fast food.

Il processo si aprirà il 2 marzo del 2023, davanti al giudice monocratico Edoardo D’Ambrosio e verranno presi in rassegna due video che riprendono le fasi della brutale aggressione.

Gli imputati rispondono di minacce gravi, lesioni personali aggravate (da uso di armi) e sono difesi dagli avvocati Roberto Rella, Nicola Leo, Michela Caterina Pati e Francesco Calabro. Le cinque persone offese sono assistite dagli avvocati Andrea Fusaro e Massimo Pagliaro e potranno costituirsi parte civile.

In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, i fatti si sono verificati il 26 dicembre del 2019 e l’8 febbraio del 2020. I proprietari del fast food venivano aggrediti, sia dentro che fuori dal locale, a colpi di bastone, con pugni sul volto e lanci di sedie, riportando ferite e traumi su varie parti del corpo.

Inoltre, gli aggressori, proferivano frasi del tipo: “Adesso ti faccio vedere io cosa fare con il tuo negozio, come va bene il tuo negozio, ti brucio il negozio… ti faccio vedere io come funziona qui in Italia, se non fai come ti dico io. Ti ammazzo”.

Tra gli episodi contestati dalla Procura, anche l’aggressione ai danni di un connazionale, titolare di un supermercato, avvenuta il 28 dicembre del 2019. I due aggressori si sarebbero appostati all’esterno dell’attività, muniti di bastoni, minacciando l’uomo di bruciargli il negozio. E di fronte al tentativo di quest’ultimo di placare gli animi, gli sferravano un violentissimo schiaffo sul viso, causandogli una lesione all’orecchio.



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