Quattro rapine in dieci giorni, bloccata baby gang di Nardè². Tre arresti

Quattro rapine in dieci giorni per un totale di 2.500 euro circa. Arrestati i tre baby rapinatori che avevano messo in allarme la società neretina. L?operazione, condotta in stretta collaborazione tra Polizia e Carabinieri, è¨ stata denominata ?Nardè² sicura?.

Due di loro frequentano la scuola superiore, mentre il terzo lavora nella ditta edile del padre. Tre ragazzi incensurati, provenienti da famiglie “per bene”. Il copione, questa volta, è diverso da quello che recita la cronaca quotidiana. Non si tratta di mafia, né di criminalità organizzata. E questo, i Carabinieri della compagnia di Gallipoli, in stretta collaborazione con la Polizia di Stato, lo hanno capito da subito.

L’allarme è stato alto. Quattro rapine in dieci giorni, ai danni di una Farmacia, due supermercati ed un Tabacchino. Tutte nella stessa città. Ma le riprese delle telecamere di sorveglianza e le puntuali ricostruzioni  delle vittime, hanno svelato un retroscena, per certi versi, inaspettato. Ad impugnare l’arma non vi era un professionista. L’inesperienza dei complici era visibile. Piccoli gesti, particolari attenzioni e modalità che, ad un occhio attento ed esperto, non possono sfuggire. I responsabili, ad esempio, hanno agito a mani nude riponendo, in un episodio, il registratore di cassa dopo averlo svuotato delle banconote.

Così, dopo aver condotto indagini lampo ed aver acquisito tutte le informazioni necessarie, gli agenti di Polizia, in collaborazione con i militari della Compagnia di Gallipoli – coordinati dal Comandante Maselli – hanno avuto un quadro ben preciso della situazione. Grazie soprattutto alla profonda conoscenza del tessuto sociale in questione, è stato facile comprendere che non si trattava della solita criminalità.

I responsabili delle rapine hanno presto avuto un nome. Si tratta di Perrone Iacopo  (’94), Pranzo Luca (’95) e Colazzo Mattia (’95). I tre, a bordo di due motocicli – uno scooter modello Phantom ed un Exagon – sprovvisti delle targhe, giungevano in prossimità del luogo preso di mira e, con il volto travisato da un passamontagna improvvisato  – la manica di una felpa tagliata e bucata in corrispondenza degli occhi –  impugnavano la pistola calibro 8, caricata a Salve

In realtà, a sfoderare l’arma, è sempre stato Perrone Iacopo, considerato dai militari il “leader” della baby gang. Lui, presente in tutte e quattro le rapine, avrebbe avuto la paternità dell’iniziativa. Raggiunto presso l’Istituto superiore che frequenta, il ragazzo ha ceduto, raccontando ai Carabinieri i dettagli delle azioni criminose e facendo anche i nomi dei complici.

Dalla ricostruzione del ragazzo, emerge uno stato di disagio, dovuto alla disoccupazione del padre , che ha perso il lavoro pochi mesi fa. A differenza di tutti i suoi amici, il 20enne, lamentava il fatto di non avere la patente. Sarebbe stata dunque una “necessità economica” a spingerlo a compiere le rapine. E dopo aver portato a termine la prima – credendo probabilmente di farla franca – ha deciso di proseguire.

Colazzo Mattia, impiegato nella ditta edile del padre, è entrato in scena solo nell’ultimo colpo del 4 Marzo ai danni della Farmacia “Benegiamo”.

I Militari, condotti dal Perrone, hanno poi rinvenuto e sequestrato l’arma incriminata. La pistola, era stata occultata in una campagna a Sud di Nardò. Il luogo, probabilmente, era stato scelto dai ragazzi per nascondere l’arma fino a nuovo utilizzo.

Perrone Iacopo, Colazzo Mattia e Pranzo Luca sono stati condotti presso la Casa circondariale di Lecce.