Rapinano la farmacia ma perdono i soldi. Finiscono in manette due uomini di Monteroni di Lecce

Poco tempo dopo la rapina presso la farmacia di via Birago, i due malviventi che erano scappati senza bottino sono stati rintracciati dai carabinieri che da subito si erano messi sulle loro tracce.

L’azione criminosa si è verificata nella mattinata di ieri e si è contraddistinta per un piccolo particolare: dopo aver minacciato con l’arma i dipendenti della farmacia De Pascalis che si trova in via Dalmazio Birago al civico 11, il malvivente aveva perso il denaro nel tentativo di fuga. Ad aspettarlo appena fuori il locale un complice a bordo di uno scooter. In base alle notizie emerse in prima battuta, non era chiaro come il malloppo fosse sfuggito dalle mani del rapinatore, forse la concitazione e la mente poco lucida. Ma le indagini degli uomini dell’Arma hanno fatto luce sulla vicenda. A quanto si apprende, infatti, dalla conferenza stampa avvenuta stamattina durante il Comando Provinciale di Lecce – dove sono stati sciorinati tutti i dettagli della vicenda – uno dei dipendenti della farmacia è riuscito a bloccare il rapinatore che ha fatto irruzione nel locale, facendo in modo che allentasse la presa sul bottino prima di prendere il largo. Addirittura, la pistola che uno dei presunti colpevoli aveva usato per intimidirlo è risultata falsa. 

La visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza ha permesso di ricostruire quegli attimi fulminei. Si è arrivati così all’individuazione di due uomini di Monteroni che in mattinata sono stati arrestati e dovranno rispondere nelle sedi opportune dei reati commessi. Nello specifico, si tratta di un arresto in flagranza di reato per Vincenzo Rossetti (difeso dall'avvocato Carlo Madaro) e di fermo per indiziato di delitto nei confronti di Maurizio Pili (il quale ha negato tutto quello che gli è stato addebitato dai militari, stando a quanto rivelato durante la conferenza in compagnia della stampa locale). In realtà, l'operazione condotta dagli uomini appatenenti alla Stazione di Santa Rosa ha anche permesso uno scambio di dati coi colleghi monteronesi. Da qui, quest'ultimi – andando a scandagliare nelle schede riguardanti il piccolo paese salentino – stavano già facendosi un indizio circa la possibilità che Pili potesse centrare nell'episodio di ieri. 

Dopodiché, dalla ricerca nelle banche dati emerge l'indizio della denuncia del furto di uno scooter. Lo stesso, putacaso, visionato nei nastri di registrazione immortalati dall'occhio "elettronico" e trovato nell'abitazione di Rossetti. C'è da dire che lui da subito ha mostrato un atteggiamento molto collaborativo (molto probabilmente anche davanti alla pesantezza delle prove). Non solo. Il cerchio si sarebbe chiuso quando – durante un interrogatorio avvenuto in caserma alla presenza del P.M. di turno Gagliotta – lo stesso Rossetti (sempre assistito dal suo legale) avrebbe fatto il nome di Pili nelle vesti di complice.

Anzi, sarebbe stato proprio Pili – lo sottolineiamo, sempre secondo i carabinieri – ad aver materialmente provato a compiere in pieno l'atto predatorio.  Bisogna comunque specificare che mentre veniva effettuato l'incontro coi giornalisti, nel frattempo erano in fase di completamento le operazioni di polizia giudiziaria. 



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