Sezionavano auto rubate e ne rivendevano sottobanco i pezzi. Questa, in sostanza, l’attività illecita messa in atto da due uomini e che nella giornata di ieri è stata smascherata dagli agenti della Polizia di Galatina i quali, all’alba di questa mattina, hanno proceduto ad ammanettare i due.
Il tutto è iniziato nel pomeriggio di ieri quando alcuni poliziotti del Commissariato di Galatina si sono ritrovati nei pressi di un garage tra le campagne di Cutrofiano, sulla strada che conduce a Supersano: subito sono stati notati alcuni movimenti sospetti e un via vai di gente che ha destato più di qualche sospetto. Gli agenti, allora, hanno deciso di appostarsi per osservare da vicino cosa stesse accadendo e non ci è voluto molto tempo per capire che in quel garage era in atto un’attività di riciclaggio di auto rubate.
Questa mattina, perciò, l’irruzione: alle prime luci del nuovo giorno, infatti, il personale del Commissariato si è nuovamente recato sul posto, ma questa volta ha proceduto alla perquisizione all’interno di due garage, entrambi di proprietà di Greco Francesco, galatinese classe 1977, e già noto alle Forze dell’ordine.
Durante il controllo, poi, è stato colto in flagranza di reato un uomo intento a tagliare alcune parti di autovetture chiaramente rubate: si trattava di Roberto Luceri, anche lui del 1977, ma nato in Germania. I due, in particolare, si stavano adoperando per smontare una Ford Fiesta, rubata qualche ora prima a Taranto, il cui proprietario, contattato telefonicamente, non si era neanche accorto del furto a causa di un inutilizzo che durava da alcuni giorni.
Quello che si sono trovati davanti gli agenti, poi, è stato un enorme deposito dei più svariati pezzi di vetture, dai componenti del motore, fino a parti di carrozzeria. Un quantitativo così elevato che per poter inventariare il tutto, si è reso necessario lo spostamento in una depositeria. E poi le targhe. Un enorme stock di targhe tagliate in più parti e gettate in un bidone, successivamente ritrovato. Il tutto per un valore di qualche decina di migliaia di euro.
Per entrambi gli uomini, quindi, sono scattate le manette ai polsi e, dopo le formalità di rito espletate in Commissariato, sono stati accusati di riciclaggio in concorso.
