Omicidio vestito da suicidio. La consulenza: Ivan Ciullo sarebbe stato strangolato

Ivan Ciullo, il dj salentino trovato impiccato ad un albero di ulivo nelle campagne di Acquarica del Capo, potrebbe essere stato ucciso. È l’esito della consulenza del criminologo forense Roberto Lazzari, su incarico dei genitori della vittima.

Potrebbe essere stato ucciso Ivan Ciullo, il 34enne che “ufficialmente” si sarebbe tolto da vita impiccandosi ad un albero di ulivo nelle campagne di Acquarica del Capo. La famiglia del Dj salentino non ha mai creduto al suicidio e ora la consulenza dell’esperto in criminalità forense Roberto Lazzari, compiuta su incarico dei genitori della vittima, sembra avvalorare questa tesi.

Per il criminologo salentino, Ivan sarebbe stato strangolato da un assassino ancora senza nome né volto che, poi, avrebbe simulato il suicidio.

Nelle pagine della perizia si parla di incongruenze, «di lacune investigative e negligenze operative». I dubbi, sollevati dal criminologo, sono gli stessi che hanno impedito ai genitori, mamma Rita e papà Sergio, di trovare pace in questi anni, di arrendersi all’archiviazione. Di cercare, con ogni mezzo, la verità.

Uno in particolare, l’ecchimosi sulla base del collo ritenuta incompatibile col cavo microfonico che Ivan avrebbe usato per mettere fine alla sua vita. Il segno è riconducibile ad un laccio avvolgente in senso orizzontale, di dimensioni più piccole.

E ancora le tracce di suole, trovate vicino al cadavere e l’assenza di segni di calzature sulla base in pelle dello sgabello sul quale la vittima sarebbe salita prima di impiccarsi. Perché, poi? Il 34enne, secondo la famiglia, non aveva alcun motivo per togliersi la vita. La passione per la musica e la scrittura, il lavoro e – pare – una nuova relazione sentimentale. “Navi”, come lo chiamavano gli amici la sera in cui è morto aveva inviato un messaggio ad un’amica per confermare la sua presenza ad una cena con i colleghi. Un incontro voluto per festeggiare gli ottimi risultati raggiunti dalla radio per cui lavorava. “Ci vediamo stasera”, avrebbe scritto, ma nel locale non è mai arrivato.

Nonostante le “stranezze”, il caso è stato archiviato come un suicidio, anche sulla base del ritrovamento di una lettera di addio, ritrovata nell’auto.

Il gip di Lecce Vincenzo Brancato sta decidendo in questi giorni sulla seconda richiesta di archiviazione del caso presentata dalla Procura di Lecce alla quale si sono opposti i genitori di Ivan Ciullo.



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