Test Covid scaduti, sequestro della Polizia Locale in un’attività a Nardò. Denunciato il titolare

Il sequestro, da parte della Polizia Locale, nell’ambito di controlli che rientrano nell’attività di polizia sanitaria e commerciale.

Nei giorni scorsi, ufficiali e agenti del Comando della Polizia Locale di Nardò, agli ordini del comandante Cosimo Tarantino, hanno posto sotto sequestro in un negozio del centro diverse confezioni di kit per il test antigenico Sars–Cov 2, risultati scaduti di validità.

Si tratta di controlli che rientrano nell’ambito dell’attività di polizia sanitaria e commerciale. Si è trattato di una verifica conseguente ad alcune denunce mirate giunte alla Polizia Locale e avviata con l’acquisto di alcuni kit a opera di unità di vigilanza in abiti borghesi, che ha permesso di riscontrare che sulla confezione esterna dei kit il riferimento al lotto di produzione era completamente abraso, quindi anche la data di scadenza.

Su alcune di queste confezioni è stato possibile riscontrare che la data risaliva a molti mesi fa. Dopo il dovuto consulto con la  Procura della Repubblica di Lecce, i prodotti sono stati posti sotto sequestro penale e il titolare dell’attività commerciale deferito all’autorità giudiziaria.

“Con i ranghi del Corpo finalmente adeguati da un punto di vista numerico – dice l’assessore alla Polizia Locale Marcello Greco – la nostra Polizia Locale può effettuare servizi diversi e certamente più efficaci. Compresi questi controlli di polizia sanitaria e commerciale che hanno permesso di scoprire e porre sotto sequestro i test Covid scaduti in un’attività della città. A testimonianza dell’impegno del Corpo su più fronti, oltre quello classico del controllo e dell’applicazione del Codice della Strada”.

“L’onestà – aggiunge il comandante Cosimo Tarantino – è requisito ancora più necessario nella vendita di prodotti legati alla salute, perché riguardano la vita delle persone. La mancanza di trasparenza in questo ambito può causare danni gravi, sia fisici che psicologici, minando la fiducia nel settore sanitario e mettendo a rischio la salute pubblica. Agire con integrità non è solo una questione etica, ma soprattutto una responsabilità verso la società”.