Presunta truffa con i fondi dell’Istituto ciechi. Proscioglimento per i 21 imputati. Non ci sarà alcun processo

L’udienza preliminare sulla gestione dei fondi dell’Istituto per ciechi di Lecce si è svolta per competenza territoriale presso il Tribunale di Milano.

Si conclude con il proscioglimento di tutti gli imputati, l’udienza preliminare sulla gestione dei fondi dell’Istituto per ciechi “Anna Antonacci” di Lecce e non ci sarà alcun processo. Il gup Fiammetta Modica del Tribunale di Milano ha prosciolto nel merito, “per non aver commesso il fatto“, i dirigenti e funzionari della Provincia: Gilberto Selleri, 70 anni di Lecce; Massimo Evangelista, 68 anni, anch’egli leccese; Giuseppina Carluccio, 45anni di Otranto; Elisabetta Paladini, 52enne di Monteroni. Non solo, anche Giuliana Paciolla, 38enne e Ivan Salvatore Raganato, 43enne leccese.

Disposto il proscioglimento per intervenuta prescrizione, invece, per: Maurizio Antico, 62 anni di Galatone, legale rappresentante dell’istituto e Antonio Donno, 54 anni di Lecce, vicepresidente. E ancora, per: Filippo Calò, 56 anni di Tuglie; Roberto Martini, 56enne leccese; Massimo Cervelli, 39 anni di Lecce; Patrizia Palumbo, 58enne leccese?; Luana Frusi, 36 anni e Antonietta Argentiero, 36 anni, entrambe di Lecce; Valeria Felino, 37 anni di Taranto e Marina Congedo, 41 anni di Galatina; Andrea Fiorucci, 38 enne di Lecce e Fabio Alessandro Musci, 41 anni di Lizzano (Taranto); Domenico Argentiero, 29 anni di Carovigno; Alessio Zampino, 35 anni di Lizzanello; Giovanni Dell’Onze, 57 anni di Lequile.

Il gup ha disposto la restituzione delle somme ancora sotto sequestro.

Gli imputati sono assistiti dagli avvocati: Luciano De Francesco, Giuseppe Terragno, Anna Centonze, Stefano Maggio, Roberto Gualtiero Marra, Silvio Verri, Luigi Suez, Andrea Conte, Roberta Romano, Luigi Rella, Cristiano Solinas, Andrea Starace, Americo Barba, Tommaso Stefanizzo, Anna Inguscio, Alessandra Liliana Tomasi, Gianfranco Gemma, Domenico Bitonto, Angelo Masini.

Ricordiamo che due anni fa, al termine dell’udienza preliminare, il gup Giulia Proto del Tribunale di Lecce aveva rimesso gli atti alla Procura di Milano, accogliendo l’istanza del collegio difensivo che aveva sollevato una questione d’incompetenza territoriale. Il sostituto procuratore Maria Vallefuoco aveva chiesto il rinvio a giudizio per ventuno persone che rischiavano dunque di finire sotto processo, con le accuse, a vario titolo ed in diversa misura, di: truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità materiale ed ideologica commessa dal privato.

Ricordiamo che, nel luglio del 2017, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Lecce insieme agli agenti della polizia Municipale avevano eseguito il sequestro preventivo, a firma del gip Carlo Cazzella, delle somme indebitamente percepite e distratte dall’Istituto per ciechi, dei conti e dei beni immobili, per un valore pari ad euro 513.914,60.

Secondo la Procura, tra il 2011 ed il 2013, gli indagati, nelle loro rispettive qualità, avrebbero attestato falsamente l’impiego di somme di denaro per le finalità del progetto: “L’attivazione di un centro diurno finalizzato al recupero funzionale, lavorativo e sociale dei minorati della vista affetti da handicap aggiuntivi”. Alcune delle attività formative rendicontate sia alla Regione Puglia che alla Provincia di Lecce non erano mai state realizzate, oppure il denaro era stato, in parte, utilizzato per ristrutturare alcuni locali dell’istituto, di fatto utilizzato come Bed and Breakfast.



In questo articolo: