Truffa nel settore agricolo ai danni dello Stato, i due indagati ammettono le proprie responsabilitÃ

Nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, Giovanni De Matteis, 33 anni e Vincenzo Cagnazzo 57enne, assistiti dagli avvocati Pasquale e Giuseppe Corleto, hanno risposto a tutte le domande del Gip Simona Panzera ed hanno ammesso di avere frodato lo Stato.

Hanno fornito una loro ricostruzione dei fatti, ammettendo comunque le proprie responsabilità, i due surbini accusati di essere i capi di un’associazione a delinquere, finalizzata alla truffa aggravata nel settore agricolo, ai danni dello Stato.
 
Si è tenuto a partire dalle 11 di questa mattina, l'interrogatorio di garanzia di Giovanni De Matteis, 33 anni e Vincenzo Cagnazzo  57enne, assistiti dagli avvocati Pasquale e Giuseppe Corleto, dinanzi al Gip Simona Panzera.
 
Il primo, è il responsabile di un “Centro di Assistenza Agricola”, con sede in Surbo, mentre il secondo, un agronomo con studio professionale presso la stessa sede del C.A.A. Entrambi hanno risposto alle domande del giudice, ricostruendo dettagliatamente tutti i punti della vicenda; essi non hanno potuto negare l'evidenza, in merito agli episodi ed alle circostanze che li vedrebbero coinvolti nell'indagine, ma soprattutto hanno ammesso di avere frodato lo Stato, ottenendo illecitamente alcuni contributi nel settore agricolo. Sia De Matteis che Cagnazzo hanno, invece, fermamente escluso, alcuna responsabilità dei propri familiari, ritenuti dagli inquirenti, loro complici.
 
I due indagati, secondo l'accusa rappresentata dal Procuratore Capo della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, titolare dell'inchiesta denominata "Bonifica", avrebbero creato un articolato sistema di frode. Essi avrebbero percepito indebitamente contributi all’agricoltura erogati dall’AGEA, ovvero l’agenzia deputata alla distribuzione dei fondi FEAGA (Fondo europeo agricolo di garanzia).
 
Venivano prodotti centinaia di atti falsi, tra autocertificazioni e contratti di comodato ad uso gratuito,attestanti la conduzione di terreni appartenenti ad Enti Pubblici e soggetti privati. Tali domande, munite dei visti di conformità, falsamente apposti dallo stesso responsabile del Centro, venivano trasmesse all’AGEA al fine di percepire finanziamenti all’agricoltura, accreditati sui conti correnti dei fittizi conduttori e poi ripartiti tra gli associati.
 
Truffa aggravata ai danni dello Stato, falsità materiale ed ideologica commessa sia da pubblico ufficiale che da privato sono i reati contestati, mentre i Baschi Verdi hanno sequestrato 3 unità immobiliari, tre terreni, tutti ubicati in Surbo.
 
I due presunti capi dichiaravano falsamente la disponibilità di terreni di proprietà di Enti pubblici e di soggetti privati ubicati su tutto il territorio nazionale tra Puglia, Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Sicilia, ovvero confiscati alla criminalità organizzata ed affidati per scopi di utilità sociale ad associazioni ed enti no profit. In provincia di Lecce le particelle agricole risultavano insistere a Lecce, Trepuzzi, Nardò, Porto Cesareo e Surbo.
 
Giovanni De Matteis  e Vincenzo Cagnazzo si avvalevano della complicità di altre 4 persone, tutte legate tra loro da vincoli di parentela: Angelo Cagnazzo, 38 anni, fratello di Vincenzo; Antonietta Vergine, 60 anni; Luigi de Matteis, 63; Francesco de Matteis, 24, rispettivamente padre, madre e fratello di Giovanni. Per i quattro "sodali", anch'essi difesi dagli avvocati Pasquale e Giuseppe Corleto, il gip Stefano Sernia ha disposto la misura degli arresti domiciliari.
 
 Le indagini sono state avviate nel mese di ottobre del 2013 dagli specialisti del Nucleo di Polizia Tributaria di Lecce nell’ambito del piano d’azione denominato “Bonifica”, elaborato dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza di Roma con la collaborazione dell’AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura).

La truffa è stata continuata per circa otto anni ed ha permesso di intascare oltre 900.000 euro che i finanzieri hanno intercettato sui conti correnti personali e aziendali degli arrestati.



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